Le Olimpiadi di mtb del prossimo anno potrebbero essere un vero spettacolo. Se sapevamo già che il livello dei partecipanti sarà altissimo (ed a fare “la gara” alla fine sono inevitabilmente i corridori) tra le candidature alle medaglie già annunciate di Pidcock e van der Poel, il desiderio di esserci di Peter Sagan e la quasi sicura partecipazione dei colossi della mtb come Schurter, Gaze, Koretzky e così via, anche il percorso dovrebbe essere super, all’altezza dei corridori che ci saranno.
Va detto che il percorso su cui gli atleti svolgeranno le prove in questi giorni e le gare domenica potrebbe ancora cambiare per mille ragioni, ad esempio per motivi di sicurezza (sia dei ciclisti che non). Ma in linea di massima il percorso dovrebbe rimanere simile e sembra uno dei percorsi moderni che tanto piacciono sia ai tifosi che ai ciclisti. Possiamo trovare tratti tecnici di ogni tipo, da zone rocciose e scassate a single track veloci, zone da pump track così come salite ripide in cui chi avrà la gamba potrà fare la differenza.
Una delle cose che salta all’occhio, e che sarà fondamentale in ottica gara, è la presenza di tantissime linee alternative sul percorso. Ma non parliamo soltanto di quelle che serviranno ad evitare i tratti più tecnici, ma anche di quelle che consentiranno ai ciclisti di provare a superare azzardando una linea più dura o aprendo il gas sulla linea secondaria. Proprio per questo il percorso sarà difficilissimo, tosto per quanto riguarda la tecnica, chi sa andare davvero bene in bici risulterà notevolmente avvantaggiato, e tosto per quanto riguarda l’aspetto fisico. I tratti i cui si potrà rallentare e respirare un attimo si contano sulle dita di una mano, almeno nelle prime posizioni la gara potrebbe essere affrontata a tutta dal primo all’ultimo metro, senza alcun tatticismo che potrebbe risultare fatale viste le mille possibilità di essere attaccati una volta che ci si trova in testa.
Oltre alle varie foto che si possono trovare online, anche alcuni ciclisti stanno caricando i video in prima persona mentre svolgono il percorso. Tra questi troviamo Sebastian Fini (qua il suo video) e, soprattutto, Anneke Beerten, ex ciclista professionista con un passato nel Downhill e nel Four-Cross (di cui ha vinto 2 Mondiali). La biker olandese oggi è la “skill coach” del team USA, ovvero la consulente degli atleti su come affrontare certi tratti nel miglior modo possibile.
Dal suo video possiamo vedere in maniera perfetta praticamente tutto il percorso e così tutti i tratti che potrebbero risultare decisivi in gara, qua sotto trovate il suo video e, ancora più sotto, una descrizione dei tratti tecnici che ha affrontato realizzata da noi. Troverete il minutaggio del video e poi un piccolo commento su quanto si vede in quel momento.
0:50 SUBITO SALITA
Dopo la partenza il percorso presenta uno dei primi tratti in cui, chi ne avrà di più, dovrà provare a prendere posizioni. La salita ripidissima e larga consente a chiunque in un eventuale trenino di poter provare a prendere la prima posizione.
1:20 – 2.15 DOPPIE LINEE
Subito dopo la salita ecco il primo tratto di discesa, a 2 linee, poi tanta salita in una strada spesso larga e con diverse seconde linee presenti. Possibile che qualcuno provi ad attaccare nei larghi tornanti.
2:30 – 3:20 MIX IN DISCESA
Ecco il primo vero tratto di discesa del percorso, un mix di doppie linee e di diversi tipi di tecnica, da qualche breve tratto con qualche sasso (ma nulla di che considerato quello che vedremo dopo) a zone in cui per andare più forte si dovrà “pompare” senza tregua.
3:20-3:50 ECCO LE ROCCE
Qui vediamo uno dei tratti più tecnici di tutto il percorso, prima due zone rocciose in discesa, la seconda abbastanza simile a quella vista al Mondiale di Glasgow, e poi una sorta di “rock garden” in salita. Se qualcuno lo prenderà male potrebbe addirittura fermarsi, quasi come Anneke nel video, perdendo davvero tanti secondi (e rischiando di fermare quelli dietro di lui).
3:50 – 4:50 IL DNA DEL PERCORSO
In questo minuto possiamo vedere il DNA del percorso di questo Mondiale: anche in un tratto più guidato in cui si potrebbe respirare ci sono sempre dei tratti tecnici, in questo caso rocciosi, vietato quindi “staccare la testa” anche solo per un attimo. L’ultimo, quello con cui si chiude l’intervallo di tempo, è chiaramente il più tosto dei tre. Inoltre possiamo notare come il fondo non abbia tanto grip, non sappiamo come sarà il percorso dopo tantissimi giri di prova, ma questa potrebbe essere una caratteristica molto importante.
4:55 – 5:05 DROP E PUMP
Si arriva alla fine di questi 10 secondi alla prima zona in cui si potrà senza dubbio tirare, almeno per un attimo, il fiato: la zona box. Prima però un drop e 2 “dossi” da pompare, sempre a rimarcare quello che è il DNA del percorso.
4:13 – 6:03 BOSCO E CRONOMETRO
Dopo il box si inizierà un breve tratto nel bosco, nulla di troppo tecnico, seguito da un tratto in piano in cui sarà posizionata la zona per la rilevazione dei tempi. Poi una sorta di “single track”, anche se il percorso non è quasi mai davvero stretto.
6:00 – 6:25 ATTACCO O RIPOSO?
Dopo un tratto più semplice eccone uno difficile in cui i bikers dovranno per forza andare a tutta. Prima la possibilità di scegliere se fare il tornante largo o se accorciare con la zona rocciosa, nel primo caso ci si potrebbe respirare, nel secondo si faticherebbe di più ma quasi sicuramente si guadagnerà del tempo. Poi un tratto in salita in cui dare seguito all’eventuale attacco.
7:17 – 7:37 SINGLE TRACK
Ecco un tratto in cui, chi guida davvero bene sullo scorrevole, potrebbe fare la differenza (anche se poca) su chi magari dietro è leggermente affaticato. Una zona in cui non si può sorpassare mai se non provando ad utilizzare le doppie linee.
7:52 CRONOMETRO
La seconda zona di rilevamento dei tempi è posizionata in un tratto calmissimo, qui qualcuno potrebbe tirare un attimo il fiato prima del prossimo tratto molto tecnico.
8:05 – 8:30 IL TRATTO PIU’ DURO?
Prima si scende dalla tavola di legno e poi dei tratti super tosti in discesa sui sassi. Questo potrebbe essere a mani basse la zona più tecnica di tutto il percorso, il rischio di sbagliare se si arriva senza fiato e deconcentrati è molto alto.
9:00 – 9:40 DOPPIE LINEE E TROCHI
Troviamo prima una zona di discesa resa tosta dal terreno, con poco grip, e poi una serie di doppie linee. Dopo la zona dei tronchi che non manca quasi mai nelle gare importanti, scegliere la linea migliore potrebbe fare la differenza.
9:40 – 9:50 “SUPER DIVERTENTE”
Anneke ci da la sua prima impressione sul percorso dicendoci: “Spero che a voi ragazzi stia piacendo perché è super divertente guidare su questo tracciato”.
9:55 – 10:25 DROP E PUMP (di nuovo)
Prima della zona box ecco che si ripete il copione già visto prima. Drop e poi un tratto di discesa (questa volta più lungo) molto veloce con diverse zone in cui saper “pompare” può fare la differenza.
10:45 – 10:52 DROP E SALTO
Attenzione, ecco il primo tratto che sappiamo cambierà già nelle gare, anche in quelle di domenica. Prima il drop, poi fondamentale prendere bene quel salto perché la tavola di legno verrà rimossa. Speriamo lo capiscano tutti stavolta… .
11:05 – 12:25 QUI SI DECIDE LA GARA
Prima un tratto di tronchi e poi quello nel bosco. Se si vuole vincere bisogna necessariamente uscire davanti, se qualcuno uscisse in 5a o 4a posizione può dire probabilmente addio alla medaglia d’oro. Nel bosco ci saranno le possibilità per provare qualche sorpasso ma non sarà assolutamente semplice. Alla fine la volata che, se sarà davvero così, sarà impressionante. Usciti dal bosco ecco infatti un tratto bello ripido in salita, poi discesa ripida e pianura fino all’ultimo metro, averne ancora sarà fondamentale.