La catena è senza dubbio uno degli elementi portanti di una bicicletta, senza il quale questa non potrebbe certamente muoversi: svolge il ruolo fondamentale di collegare tra loro le varie parti della trasmissione e proprio per questo motivo possiamo dire che sia proprio da lei a dipendere in buona dose la “sorte” di cassetta e corona anteriore.
È vero, la resistenza di una catena è estremamente variabile e dipende da molti fattori (su tutti modello, tipologia di utilizzo, frequenza nella manutenzione e anche, perché no, fisiologia del rider), ma una giusta cadenza nella sostituzione (sempre combinata con la giusta manutenzione) può davvero allungare di molto la vita di tutti gli altri componenti.
Ogni produttore consiglia un chilometraggio massimo sostenibile da questa, ma possiamo dire in linea di massima che una catena da Mtb duri dai 1.500 ai 3.000 chilometri e che il metodo più giusto per verificarne l’usura sia sempre quello della dima. Un pacco pignoni può resistere invece fino a circa 5-8 volte tanto, così come la corona anteriore, che in alcuni casi può tollerare addirittura ancor di più.
Una catena eccessivamente usurata, oltre a problemi nelle cambiate, può portare però anche a una netta riduzione di questi valori appena forniti. È pertanto buona norma non aspettarne la rottura (che oltretutto può essere anche pericolosa) o l’inutilizzabilità, anche perché questa, indipendentemente dal modello, costa decisamente meno rispetto agli altri due componenti. Soprattutto rispetto al pacco pignoni, che può raggiungere cifre anche ben oltre il centinaio di euro per i prodotti più pregiati.
In conclusione, perciò, il consiglio è quello di stare molto attenti allo stato di usura della catena e di investire 30-50€ (e cinque minuti di tempo) al momento giusto per salvaguardare tutto il resto: d’altronde prevenire è sempre meglio che curare.