Il Tamaro Trophy parla francese grazie alle vittorie di Jordan Sarrou e di Pauline Ferrand-Prevot. Sarrou ha vinto dopo una gara combattuta staccando solo all’ultimo il connazionale Joshua Dubau. Storia differente invece nella gara femminile dove la campionessa del mondo se n’è andata da sola al terzo giro per poi controllare la gara in completa tranquillità.
Nella prova maschile sono stati in tanti a battagliare per le posizioni di testa nei primi giri. Juri Zanotti, Simon Andreassen, Charlie Aldridge e Filippo Colombo si sono fatti vedere in quello che, al momento, era il gruppo di testa. La corsa si è poi accesa con Colombo e Andreaasen che erano riusciti a staccare gli avversari. A ostacolare lo svizzero però ci ha pensato una foratura che ha messo la parola “fine” alle ambizioni di vittoria dell’atleta di casa. Sono poi proprio Sarrou e Dubau che sono riusciti a staccare i rivali ed a giocarsi il primo posto nell’ultimo giro, con l’atleta della BMC che ha avuto la meglio. A completare il podio un altro francese, Adrien Boichis, seguito da Simon Andreasse, in forma crescente, e da Nadir Colledani, migliore degli italiani al traguardo. Sesto invece Luca Braidot, che ha preceduto in ordine Zaltsman, Colombo (ottavo nonostante la foratura), Zanotti (che è uno degli idoli dei tifosi locali) e Wiedmann. Per quanto riguarda gli altri italiani invece: tredicesimo Filippo Fontana, diciottesimo Gioele Bertolini, venticinquesimo Simone Avondetto.
Nella prova femminile la storia è stata completamente diversa e, come in altre gare questa stagione, la protagonista è stata di nuovo Pauline Ferrand-Prevot. La francese ha dimostrato ancora una volta di stare benissimo e di essere naturalmente una delle favorite per le prime prove di Coppa del Mondo che si correranno ad aprile in Brasile. Dietro di lei Jolanda Neff, alla gara di casa ed in grande spolvero, seguita da un’altra svizzera: Alessandra Keller. Solo quarta la vicecampionessa del mondo Loana Lecomte, seguita dalla campionessa italiana Martina Berta. Dietro di lei Jenny Rissveds, Caroline Bohe, Linda Indergand, Virag Buzsaki e Malende Degn. Al via non era presente nessun altra italiana.