Gli ultimi passi verso l’Olimpo di Pauline Ferrand-Prévot

Ferrand Prevot
Mondiali Leogang, cross country, Eva Lechner e Pauline Ferrand Prevot (Foto. Bartosz Wolinski WOLISPHOTO)
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Pauline Ferrand-Prévot non ha bisogno di presentazioni quando si presenta ad una gara, poco importa quale disciplina sia. Per lei parlano i titoli mondiali: quelli in mountain bike tra Xco, Xcc e staffette (12 in totale), quello nel ciclocross (a Tabor nel 2015) e quelli su strada (a Ponferrada nel 2014 e ad Offida nel 2010). Quando attacca lo scarpino al pedale diventa una delle favorite, non importa la sua condizione o il livello della gara. Se Pauline Ferrand-Prévot partecipa lo fa per vincere. Lo ha dimostrato ancora nell’inizio di questa stagione in cui ha vinto sempre, anzi, quasi sempre. Primo posto a La Nucia e a Banyoles nelle prove della Shimano Supercup, primo posto all’Xco di Marsiglia, primo posto al Tamaro Trophy e poi, di nuovo, primo posto a Nalles. Unico “neo” di questo inizio di stagione l’Xcc di Marsiglia, in cui è arrivata seconda, ma tutti vorrebbero un neo del genere.

Pauline è una delle leggende del ciclismo femminile, capace di scrivere pagine della storia di questo sport in tutte le discipline ed in quasi tutte le competizioni. Quasi perché alla campionessa del mondo mancano due successi in particolare, uno nello specifico nel mondo della mountain bike ed uno nel mondo dello sport. Sono questi due che la farebbero entrare indiscutibilmente, soprattutto uno di questi, nell’Olimpo sportivo.

Il primo è la vittoria di una Coppa del Mondo di Mtb da élite, un risultato che le è sempre sfuggito negli ultimi anni. Sembra strano ma Pauline, detentrice di 12 titoli mondiali nella mountain bike (di cui quattro nell’Xco da élite), non è mai riuscita a vincere la classifica generale di Coppa. Per questo la Coppa di quest’anno potrebbe avere un’importanza maggiore per lei, potrebbe essere quella giusta. Il focus della francese è soprattutto su un solo evento quest’anno: le Olimpiadi di Parigi, a casa sua. Per prepararle però gareggiare è fondamentale e quindi la partecipazione alle prove di Coppa è scontata, per questo l’obiettivo non può che essere doppio: vincere a Parigi sì, ma vincere anche la classifica generale più importante nel mondo della mountain bike. Pure perché potrebbero non esserci altre chance, Pauline ha ammesso che il ciclismo su strada le manca e che correre il Tour le piacerebbe, un passaggio alla strada dal prossimo anno non sarebbe quindi da escludere. A quel punto chi lo sa quante tappe di Coppa potrebbe correre, se decidesse di continuare a correre anche in Mtb.

Il secondo successo che le manca è oggettivamente più importante per un’atleta come lei: una medaglia olimpica. Sembra strano ma la francese non ne ha mai vinta una nonostante, da Londra 2012 ad oggi, ci abbia provato cinque volte: tre in mountain bike e due su strada. Vincere la prima medaglia, possibilmente quella d’oro, a Parigi sarebbe il giusto premio ad una carriera spettacolare fino ad oggi. L’obiettivo però non è semplice, tante atlete hanno messo le Olimpiadi nel mirino e per questo Pauline non può lasciare nulla al caso. Proprio per questo la campionessa del mondo ha iniziato la stagione come mai aveva fatto in mountain bike: cinque gare prima della Cdm, mai così tante, e soprattutto solo vittorie nella distanza olimpica.

Fino ad adesso ha dominato ma è ora, alla prima tappa di Coppa, che inizia il cammino che le permetterà, forse, di entrare nell’Olimpo, per sempre.