Le gare della prima parte di stagione, soprattutto quelle a tappe, rendono chiare le idee e le ambizioni degli atleti. Come l’anno scorso, la Cape Epic non ha segnato il tradizionale avvicinamento alle prime prove di Coppa del mondo. Chi esce dalla corsa a tappe sudafricana può sfruttare un condizione superlativa per i primi appuntamenti importanti. Ma è stato alla Mediterranean Epic, prima delle corse a tappe in calendario a prendere il via, che si sono potuti osservare interessanti aspetti. Sembra che Jaroslav Kuhlavy sia nuovamente affamato di risultati.
Oltre a Jaroslav Kuhlavy è stata grandissima Italia!
Il primo è lo splendido comportamento che i ragazzi di Mirko Celestino hanno tenuto, tatticamente strutturati, dediti al sacrificio e che mai si sono tirati indietro. Le maglie azzurre si sono viste molteplici volte sul podio della gara spagnola e ciò che risalta con gran forza è l’atteggiamento di Daniele Braidot. Il friulano sembra già intenzionato a raggiungere uno stato di forma ottimale. Il suo scopo è quello di raccogliere punti utili alle qualificazioni per Tokyo. Bisogna ricordare infatti che i posti a disposizione per la nostra nazione sono tre e il terzo è ancora in via di definizione, quello di Daniele Braidot è uno dei nomi papabili.
In secondo luogo la Mediterranean Epic ha visto due grandi ritorni sul podio, quello del neozelandese Sam Gaze, ma soprattutto quello di Jarda. Vedere Jaroslav Kuhlavy là davanti, nella tappa regina (in cui ha chiuso quarto) di 96 chilometri, e vincere quella conclusiva di 48 chilometri, significa solo una cosa: Jaro è tornato.
Il ceco è uno degli atleti più meticolosi e pericolosi del panorama, uno di quelli che se si mette in testa qualcosa fa di tutto per conquistarlo. Qualcuno lo dava per spacciato, ma forse aveva solo bisogno di nuovi stimoli e dopo aver vinto un’olimpiade (quella di Londra 2012), un mondiale XCO e quello Marathon, sembra che ora sia attratto dall’UCI Marathon Series, una sorta di Coppa del mondo marathon. Chi ha detto però, che non stia invece pensando a Tokyo?
Potrebbe anche saltare e sparire completamente dopo questo inizio frizzante, ciò che ovviamente nessuno si augura, ma conoscendo il fenomeno ceco, c’è da pensare che per gli altri quest’anno non sarà facile levarlo di ruota.
