Zanotti guarda avanti dopo il primo anno tra gli élite: «Sogno le Olimpiadi di Parigi 2024»

Juri Zanotti ha vissuto il suo primo anno da professionista (Paul Foulonneau | 3SO L'Agence)
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Juri Zanotti ha dimostrato ancora una volta di essere tra i migliori prospetti della mountain bike mondiale. Il suo debutto tra gli élite è stato un vortice di emozioni: dalla doppia frattura metacarpale alla vittoria dominante della Japan MTB Cup.

Juri, com’è stato il tuo primo anno da professionista?

«Far parte del BMC MTB Racing Team è stato come iniziare un nuovo sport. Ogni aspetto, dalla bici ai test prestazionali, è curato nel minimo dettaglio. Il mio debutto nella gara d’apertura della Coppa del Mondo di XC è stato un po’ traumatico. Ero pronto ed elettrizzato, ma al primo giro della short race sono caduto e ho subito una doppia frattura alla mano. Non mi sono fatto condizionare dalla negatività, ne sono uscito motivato e pronto a sfidare i migliori».

Dopo la riabilitazione sei tornato più forte di prima.

«Sì, è stato fondamentale il mio compagno di squadra Filippo Colombo. Lui è il mio punto di riferimento. Ha una mentalità vincente contagiosa e mi sprona sempre a migliorarmi. La mia stagione si è conclusa nei migliori dei modi con una vittoria in Giappone. È stato speciale, perché dopo aver visto le Olimpiadi di Tokyo 2020 in televisione ho avuto la fortuna di gareggiare sullo stesso tracciato».

Quali sono i tuoi obiettivi per il 2023?

«Sicuramente continuare a percepire questa sensazione di crescita. Cercherò di essere competitivo in tutte le gare sperando in una stagione senza problemi. Non voglio sbilanciarmi, ma se avrò la gamba giusta entrerò in modalità “killer” per cercare di guadagnarmi il gradino più alto del podio. Sarebbe fantastico».

E il tuo sogno nel cassetto?

«Vincere le Olimpiadi. Non è solo un sogno, ma anche una cosa realizzabile. Il 2023 sarà l’anno preolimpico, per me sarà fondamentale cercare di essere il migliore tra i miei connazionali per guadagnarmi un posto. Non vedo l’ora di divertirmi sfidando i miei limiti».