E’ andata in scena la 25esima edizione della Lessinia Legend, quinta prova del prestigio di MTB Magazine. La corsa è stata un successo, con 750 iscritti (il doppio rispetto allo scorso anno) e ben 55 squadre. La maggioranza dei partenti erano biker locali o veneti, con qualche eccezione di romagnoli e marchigiani. Tra le squadre più rappresentate c’era la Euganea Bike con 22 tesserati al via, prevalentemente del percorso Cybro Classic.
Nell’occasione abbiamo parlato con il Presidente del team Roberto Boschetto, che ci ha raccontato la storia del team, nato nel 2005, prendendo il nome dal suo vecchio negozio di bici. Dopo esser andato in pensione Roberto ha venduto l’attività, ma ha voluto conservare la gestione della squadra, a cui ora si dedica a tempo pieno.
«Noi abbiamo sede a Vicenza, a una cinquantina di minuti da qui. Ma qualche tesserato viene anche dalla provincia di Padova. Diciamo che abitiamo tutti tra i Colli Berici e quelli Euganei».
Fate solo corse di mountain bike, o vi cimentate anche altre discipline?
«Siamo un team specializzato sulla MTB: Gran Fondo, Cross Country e tanto altro… ma corriamo solo in mountain bike. Nell’ultimo periodo qualcuno si sta anche dedicando al Gravel e abbiamo preso parte a qualche gara. Ma si tratta di occasioni sporadiche».
Correte solo in Veneto o anche fuori?
«Quest’anno, al momento, abbiamo corso solo in Veneto. Anche perché come team seguiamo la Veneto Cup. Abbiamo fatto tutte le prove del circuito disputate fino ad ora e faremo tutte anche le prossime due. Però gli scorsi anni abbiamo fatto anche qualche trasferta in Emilia Romagna, anche se quest’anno non ne abbiamo previste».
Per voi non era la prima volta alla Lessinia Legend? Che percorso va per la maggiore?
«No, no. Siamo degli habitué della gara. Però facciamo quasi tutti il percorso Classic, perché non abbiamo le gambe per fare quello Extreme. Ci vogliono tante ore di allenamento per affrontare quel tracciato, ma chi per motivi lavorativi, chi di famiglia, quasi nessuno ha».

Negli ultimi tre anni la corsa si è spostato a San Martino Buon Albergo, ma voi avete corso anche il tracciato precedente. Che differenze avete trovato?
«Prima la gara era molto più tecnica e dura, soprattutto la parte in salita era veramente più ostica. D’altronde fino a tre anni fa la Marathon si aggirava intorno a 3500 m di dislivello, mentre ora è sono 2700 m. Però secondo me è stato giusto scendere un po’, perché prima era troppo duro da finire anche il corto…».
Come vi organizzate per gli allenamenti?
«Tutto è in base alle disponibilità, perché magari c’è chi lavora di sera e quindi riesci ad allenarsi di giorno. O al contrario, chi riesce a salire in bici solo dopo aver staccato dal proprio turno. All’interno della squadra abbiamo molti che lavorano con partita IVA e riescono ad organizzarsi meglio con i turni. Per esempio, chi fa l’operaio ha l’orario fisso e quindi deve adattare gli allenamenti al lavoro».
Tutti gli amatori corrono sempre per passione, ma ogni tanto anche con un minimo ambizione personale. È il caso di Elisa Cappellari, terza tra le donne e seconda nella sua categoria alla Lessinia Legend. Questo risultato rafforza il suo primato prima nella classifica Master Donne della Veneto Cup.
«La stagione è partita subito forte, ho ottenuto buon risultati fin dalle prime gare e questo 2° posto rafforza il primato in classifica. Quindi ci credo e proverò a togliermi questa soddisfazione. Anche perché come squadra siamo in testa dei team e fare questa doppietta sarebbe bellissimo».
Avevi già corso questa gara?
«No. Per me questo era il debutto al Lessinia Legend, però devo dire che il percorso mi è piaciuto molto. Ho faticato un po’ nella seconda fase, quella di ritorno dal monte. Perché il tracciato si faceva sempre più stretto e tecnico ed era facile finire a terra».
Parlaci anche di te. Come nasce questa passione per la MTB?
«Il tutto è partito tredici anni fa grazie il mio ex compagno. Lui correva da sempre e io andavo a vedere le sue gare, ma mi annoiavo solo a guardare. Quindi un giorno mi sono convinta e ho iniziato a partecipare anche io».

Come fai a far conciliare lavoro e allenamento?
«Io sono dipendente di un’azienda e mi occupo del controllo qualità. Solitamente mi organizzo così: se non corro esco quattro volte a settimana. Mentre se la domenica ho una gara, mi alleno tre volte. Come fascia orario solitamente sfrutto la pausa pranzo per fare un’ora/un’ora e mezza di pedalata».
Hai mai fatto strada?
«No mai. Mi sarebbe sempre piaciuto iniziare, ma la vedo troppo pericolosa. Quindi mi concentro soprattutto su mountain bike e ogni tanto vado anche in ciclocross».