E certo, l’avventura. Si fa presto a raccontarla. Ma per viverla ci vogliono il deserto, la fatica, luoghi da mille una notte. E ovviamente una mtb. A riunire tutto è la Tembaine Desert Rally, il primo rally africano per le e-bike. L’hanno già ribattezzata la Dakar delle biciclette perché il senso profondo è praticamente lo stesso. Dentro ci sono l’introspezione, il sudore, l’agonismo, i trasferimenti e le prove speciali. I cronometri e i check point. Ma anche luoghi bellissimi, le notti africane, il silenzio del deserto. Il Sahara ovviamente, quella distesa piatta e sabbiosa che solo a pensarla ci fa sognare. La prima edizione è già cerchiata di rosso sul calendario: si svolgerà in Tunisia dal 30 novembre al 7 dicembre, 6 tappe dalla lunghezza variabile dagli 80 ai 140 km capaci di garantire un’esperienza semplicemente indimenticabile a tutti i partecipanti. Un totale di 645 i km, di cui 244 di trasferimenti e 401 di speciale. I concorrenti per questo battesimo storico sono 50. Ma gli ingredienti perché la Tembaine Desert Rally diventi un classico ci sono tutti.


«Alla prossima edizione ne prevediamo 300». Alessandro Bettini è mente e gambe di questa competizione. Gli anni dei rally in moto lo hanno segnato, nel 1998 fece anche la Dakar. Conosce i posti, le persone. Fiuta l’aria. «Un giorno sono tornato in Tunisia, quei percorsi li conosco a memoria, benissimo. Mi dico: “Li faccio in e-bike”. Era una Scott Patron 920. Mi sono divertito come un pazzo». Bettini è un innovatore e un flâneur di queste terre piene di grandezza. Ha 57 anni, è romano. Ama l’avventura, e soprattutto percepisce il senso dei posti. La Tunisia, uno di quei luoghi mitici e senza tempo, il posto perfetto per costruire una Dakar versione e-bike. «Ho condiviso l’idea con Roberto Gallo di Gallo Moto. Mi dice: “Robe’, bisogna fare una specie di Parigi-Dakar ma con le bici”. La lampadina si è accesa». Il resto è una progettazione minuziosa, piena di dettagli. Impossibili elencarli tutti, c’è ancora tempo. Molte cose però emergono con chiarezza: l’aspetto della sicurezza, il green, il divertimento di una manifestazione unica nel suo genere.

Per questa prima edizione si sono iscritti dalla Germania, dal Belgio, dalla Francia. C’è gente dell’Italia. Alcuni sono pro’ del settore, altri sono avventurieri, uomini in linea con il vero spirito della Dakar, pronti a lanciarsi in qualcosa di epico. Racconta Alessandro che della bici «mi piace il momento introspettivo, in cui la sofferenza diventa opportunità di riflessione interiore». È un principio di base che ogni appassionato di mtb sente, conosce, avverte. «Alzare la soglia della sopportazione ti aiuta nella vita. Oggi va di moda un termine: resilienza. Non mi piace, ma rende l’idea. Innalzare tutto questo ti aiuta nella vita quotidiana, ti dà una mano nella difficoltà. Tener duro, da noi diciamo tigna». Farlo in bici, nel deserto, è qualcosa di unico, irripetibile.

La Tembaine Desert Rally non è solo un momento filosofico sui pedali, è un’esperienza da vivere. I luoghi unici, che solo il deserto può regalare. Il percorso del Tembaine Desert Rally 2024 andrà a toccare Tozeur, il capoluogo dell’omonimo governatorato da cui partirà la corsa. E poi Nefta, località nota per essere stata tra i set dei primi film di Guerre Stellari. Ci sono ancora. E ancora: il lago salato Chott El Jerid, l’oasi Ksar Ghilane, il Tembaine. Luoghi da Mille e una notte. Tutto questo all’insegna della sicurezza totale, una safe adventure race: monitoraggio satellitare dei concorrenti costante, assistenza meccanica e sanitaria, moto e droni sul percorso, luoghi sicuri e all’avanguardia. Si parte con i trasferimenti sufficienti per condividere tutto tra i partecipanti prima dello start vero e proprio, la prova speciale. Dicembre è un momento ottimale per affrontare la Tembaine Desert Rally: temperature accettabili (dagli 8 ai 27 gradi, la notte si scende fino a 2), e tantissima attenzione ai tempi. Perché non sfugga nulla sono stati chiamati professionisti della misurazione del tempo. Lo faranno su moto elettriche, perché anche l’aspetto ambientale è importante. E poi la Tembaine sarà attenta alle esigenze della popolazione e delle attività locali.


Anche se il momento dell’anno è perfetto, i concorrenti dovranno essere preparati: l’impresa richiede energie fisiche e mentali. E ovviamente strategia, come la Dakar. Ogni sera, intorno alle 18, i concorrenti saranno messi a conoscenza del percorso dettagliato: un briefing. Starà poi a ognuno di loro orientarsi tra le dune alla ricerca dei vari check point. Sono ammesse tutte le e-bike omologate con velocità massima non superiore ai 25 km/h e dotate di Gps. Bettini ha pensato a tutto: i luoghi per i pernottamenti saranno perfetti per godersi ancora di più la manifestazione. Ha imparato a mettere insieme le cose, Alessandro. Da ragazzo, mentre finiva Scienze Politiche, mise su un cambio valute con il padre a Roma. Poi l’apertura di un circolo positivo, alcune rsa. Durante il covid una scelta di vita: aprire un negozio di bici. Con tutti marchi più importanti: Trek, Specialized, Scott tra gli altri. Conosce le bici, e conosce il deserto. Unendo i punti è venuto fuori questo Tembaine Desert Rally, un capolavoro. Concepito «come un’alternativa audace ai rally tradizionali, una competizione che mette alla prova tutta l’energia di un essere umano, non solo la forza fisica, ma anche quella mentale con la capacità di navigazione e la strategia nell’utilizzo del proprio mezzo». Quello che vogliono alla Tembaine è «trasmettere l’essenza dell’avventura, il rispetto per l’ambiente e la passione per la bicicletta, prendendo ispirazione dalla leggendaria Parigi-Dakar e trasferendola al mondo delle mountain bike assistite».

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