
Un anno fa, dopo il secondo posto al mondiale, le prime parole di Sam Gaze furono per le Olimpiadi: «Ho tutte le intenzioni di salire un altro gradino del podio quel giorno». Mancavano ancora 365 giorni alla gara olimpica, il neozelandese non aveva mai conquistato un podio al mondiale nell’Xco, eppure il suo pensiero era già a Parigi. Nessuna autocelebrazione, pochi festeggiamenti, solo un altro obiettivo in mente.
Samuel William Gaze è un atleta particolare, il tipico campione fragile di cui si parla spesso nel mondo dello sport. Non è però quell’atleta di cui si può dire «se non fosse stato fragile forse avrebbe vinto», perché lui, nonostante tutto, ha vinto tanto. Una prova di Coppa del Mondo che i veri fan della mountain bike non possono non ricordare (visto lo sprint finale vinto di prepotenza contro un certo Nino Schurter) e due mondiali Xcc, disciplina che per adesso ha visto corrersi solo tre mondiali.
Sam è nato a Tokoroa, una piccola città che si trova a 30 chilometri dalla più famosa Rotorua, e cresciuto nella fattoria di famiglia. Oggi ha ventinove anni, ma l’amore per le due ruote l’ha coltivato subito. Gli è stato trasmesso dal padre che gli insegnò ad andare in moto e in bicicletta già da piccolissimo, quando aveva solo tre anni. Dei suoi inizi di carriera in mountain bike in Nuova Zelanda si sa poco, quasi niente. La prima occasione in cui si distinse da tutti gli altri ragazzini che sognano di diventare qualcuno fu a Val di Sole, nel 2013. Non la vinci una prova di Coppa come quella di Val di Sole se non sei un fenomeno, poco importa in che categoria. Qualche anno più tardi conferma a tutti di nuovo di che pasta è fatto, che lui è uno di quei ragazzi che non solo potrebbe diventare professionista, ma che potrebbe divertire, tanto: campione del mondo under 23 sia nel 2016 che nel 2017, poi il passaggio tra i grandi. È qui che qualcosa però si “rompe”, Gaze vince a Stellenbosch la prova di Coppa battendo Schurter, ma poi per lui inizia un calvario. Infortuni su infortuni, una condizione che non sembra voler mai tornare quella di una volta. In questi casi è semplice arrendersi, forse questa vita non fa per te se questa è la situazione. Sam però non si arrende mai, ogni volta stringe i denti e si ributta nella mischia. Nel 2022 rinasce finalmente e vince il suo primo mondiale Xcc. Sembra andare tutto bene eppure ecco un nuovo infortunio. Nella gara Xco cade e si frattura una clavicola ed alcune costole. L’umore potrebbe essere sotto i piedi ed invece il neozelandese recupera subito, venti giorni dopo si presenta al via del mondiale marathon e lo vince. Forte sì, ma quanto? Beh più degli infortuni e non è cosa da poco.
L’anno scorso di nuovo alcuni problemi: non arriva come avrebbe voluto al mondiale Xcc ma vince con una prestazione incredibile: potente ed elegante. Per colpa dei pochi punti UCI però parte dietro nella gara Xco, nessuno sano di mente lo darebbe favorito per il podio ma a lui non interessa: vola, rimonta ed impensierisce addirittura un imbattibile Pidcock per il primo posto. La sua è un’impresa, di quelle che possono rimanere sia negli occhi che nei cuori dei tifosi. Qualcuno potrebbe fare festa per mesi dopo due podi mondiali, lui invece scende dalla bici e pensa già alla giornata di domani.
Di sicuro non ricorderemo mai Gaze per le sue numerose vittorie in Coppa del Mondo, non ha la costanza necessaria, il suo corpo non glielo consente. Ma da tempo lui ha deciso che vuole essere ricordato come campione olimpico. Non importa se dovrà lottare con una leggenda della mountain bike come Nino Schurter, non importa se dovrà vedersela coi padroni di casa Korrtzky e Sarrou o col fenomenale Pidcock. Gaze vuole la medaglia d’oro olimpica e lo ha già dimostrato: se lui vuole qualcosa è difficile dirgli di no.