Basse velocità, ma che picchi di potenza! Analizziamo il file della prova iridata di Aldridge

Tempo di lettura: 3 minuti

Da tempo eravamo in cerca del file di una gara XCO da analizzare: come magia, con il bellissimo Mondiale di Andorra in archivio, ecco l’occasione servita. D’altronde, quale evento migliore? La gara clou di quest’ultimo Campionato del Mondo è stata senza dubbio combattutissima, oltre che particolarmente dura per caratteristiche del percorso e svolgimento in quota.

Spulciando su Strava alla ricerca di dati interessanti, ci siamo imbattuti nel profilo di Charlie Aldridge, classe 2001 in forza a Cannondale Factory Racing, a Pal Arinsal secondo nello Short Track e quarto nella prova in formato olimpico. L’ultima attività caricata dal britannico mostra potenza e frequenza cardiaca (una rarità), ed è dunque l’ideale per la nostra disamina. Inoltre, Aldridge (iridato lo scorso anno tra gli Under23) ad Andorra è arrivato vicinissimo ai primi e i numeri da lui espressi possono perciò rendere bene l’idea di cosa serva per ambire alla vittoria in gare di questo tipo.

L’argento XCC conquistato alle spalle di Koretzky ha dato al britannico una nuova fiducia. Fonte foto: profilo Fb di Koretky

Al primo sguardo, ad emergere su tutto il resto è stata la brevità della prova, conclusasi in appena 1 ora e 12 minuti. Oltre a questo, a colpire sono poi anche il chilometraggio e il dislivello: soli 22 chilometri per quasi 1.000 metri di dislivello. La gara di Pal Arinsal è stata infatti una delle più lente, per quanto riguarda la velocità, di tutta la stagione. La velocità media, che in Coppa è solitamente di almeno 21-22 chilometri orari, stavolta è stata di 18.5: un sintomo, questo, che lascia trasparire una difficoltà del tracciato tutt’altro che indifferente.

La gara XCO di Andorra è stata breve, ma molto impegnativa. Fonte foto: profilo Fb di Cannondale Factory Racing

Parlando di potenza, possiamo dire che Aldridge ha sviluppato 355 watt medi, 378 normalizzati e ben 1.495 di picco. Il britannico ha poi superato largamente i 1.200 watt per ben sei volte, non con dei veri e propri sprint, bensì con delle progressioni. Il peso di Aldridge, da quanto riportato sul web, dovrebbe attestarsi sui 76 chilogrammi (per 184 centimetri di altezza): non un “peso piuma”, ma si tratterebbe comunque di circa 5 w/kg per oltre un’ora. Analizzando i grafici, abbiamo potuto desumere che gran parte dello sforzo si è diviso tra Z1 (nelle fasi di discesa) e Z6-Z7 (in salita).

 Il grafico di potenza

Molto interessanti anche i dati riguardanti la cadenza: Aldridge, nonostante le fasi non pedalate in discesa, ha tenuto 86 rpm medie, con un picco di 166 rpm massime. Infine, sempre molto interessante, il grafico della frequenza cardiaca: i parametri rilevati dal dispositivo sono rimasti a dir poco costanti per tutta la durata della prova. 176 sono state infatti le pulsazioni al minuto medie, 186 le massime.

Il grafico della frequenza cardiaca

In conclusione, possiamo affermare che quella di domenica, per Aldridge, non è stata certamente una passeggiata di salute: uno sforzo notevole che, purtroppo per lui, stavolta non è stato sufficiente per il podio. Per il britannico ci saranno altre occasioni, le premesse ci sono tutte e il tempo è sicuramente dalla sua parte.