Dopo 14 anni si conclude la splendida storia del Madison Saracen Factory Team, piccola formazione britannica capace di crescere nel corso degli anni e valorizzare giovani atleti. Gli stessi ragazzi con i quali è riuscita ad arrivare a conquistare enormi successi come la Coppa del Mondo downhill (con Mannon Carpenter nel 2014 e Matt Walker nel 2020). Nel 2021 anche la nostra Veronika Widmann ha corso per un anno con la squadra.
Come tutti i grandi viaggi, però, prima o poi arriva la fine, come riportato dalla stessa squadra in un post sul proprio profilo Instagram: «Questo è probabilmente il post più difficile che abbiamo mai dovuto scrivere. Quindi cercheremo di essere breve. Dopo 14 anni, 24 piloti, 67 podi in Coppa del Mondo, 4 campioni del mondo, 15 campioni nazionali e chissà quanti incidenti, è arrivato il momento di salutarci. È stato un viaggio infernale passare da un piccolo team di sviluppo a dove siamo finiti e vogliamo dire un enorme grazie a tutti i piloti, staff, sponsor e tifosi che hanno reso possibile questo sogno. Che corsa».
La parole del CEO di Madison Saracen, Dominica Langan:
Il team britannico ha poi rilasciato anche un comunicato di saluti dove sono riportate la parole del CEO di Madison e Sportline, Dominic Langan, nel quale afferma: «Quando l’azienda ha acquisito il marchio Saracen nel 2010, il mio sogno era creare un team di downhill per dimostrare al mondo e al Regno Unito che la “nuova” Saracen era una gamma di bici ben progettata, di alta qualità e vincente. Avevamo ottenuto risultati fantastici con il team Animal Commencal e l’obiettivo era ripetersi con Saracen. Volevamo anche investire in ciclisti emergenti e dare loro il supporto per raggiungere il successo. La nostra Saracen Myst ha successivamente vinto la Coppa del Mondo downhill, sia maschile che femminile, e abbiamo avuto molti atleti fantastici che hanno corso per noi nel corso degli anni».
Langan poi continua dicendo: «Tuttavia, di tanto in tanto, è sempre importante rivedere e fare il punto su tutto ciò che fai e determinare se sta ancora raggiungendo gli obiettivi che ti sei prefissato. Per questo motivo, a cui si sommano i cambiamenti al formato della Coppa del Mondo UCI dall’anno scorso e l’aggiunta di nuove e ulteriori gare in tutto il mondo dal 2025, abbiamo deciso, dopo grande riflessione, che il 2024 è stata l’ultima stagione per il Madison Saracen Factory Team. È diventato sempre più difficile per un piccolo team come il Madison Saracen continuare a gareggiare a questo livello e per essere in qualche modo commercialmente sostenibile. È un enorme peccato, ma è la realtà. Tuttavia, rimane un’ambizione fondamentale per noi identificare e sviluppare giovani talenti che rimarranno e lavoreremo con questi corridori e li aiuteremo a realizzare i loro sogni».

Le parole del Team Manager Will Longden
Nel comunicato sono presenti anche le dichiarazioni del Team Manager della squadra, Will Longden: «Sono immensamente orgoglioso di ciò che abbiamo ottenuto come squadra, tra cui 2 titoli di Coppa del Mondo Elite e 4 Campionati del Mondo, con molti altri titoli e podi internazionali e nazionali. Il supporto di Madison è stato incommensurabile, soprattutto grazie alla visione di Dominic Langan e Kellie Parsons che mi hanno dato questa opportunità e per realizzarla lungo il percorso. Devo ringraziare anche i nostri fantastici sponsor per il loro supporto. Io sono orgoglioso di aver potuto sviluppare e supportare un numero così importante di grandi ciclisti nel corso degli anni, sviluppando anche la bici Saracen Myst. Per me è stato fantastico far parte di questa avventura».
Longden ha poi concluso dicendo: «Tutti i ciclisti hanno il loro momento sotto i riflettori, ma lo staff del team in genere no. Quindi, un ringraziamento speciale a tutti loro, passati e presenti, per avermi sopportato, da Alex Lovett e Rick Keates che mi hanno aiutato così tanto nei primi giorni. A Phil Dixon ed Ewan Collier che sono rimasti con me più a lungo, condividendo ancora la mia instancabile spinta a fare meglio. Tutti sono stati determinanti per il successo della squadra. È stata una corsa infernale».