Paolo Alverà, lo sportivo a tutto tondo: dal pattinaggio di velocità al 5° posto al Mondiale di cross country in Canada

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Foto post corsa di Paolo Alverà in maglia Olympia (foto presa dal profilo Facebook di Paolo Alverà)
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Inizia nei peggiori dei modi il 2025 per il movimento della mountain bike trentina e italiana, che dopo solo tre giorni perde quello che è stato, e che era tutt’ora, uno dei punti di riferimento. Nella mattinata del 3 gennaio si è infatti spento Paolo Alverà, colpito da un malore mentre era in sella alla sua MTB. Il nativo di Pergine Valsugana, dopo il suo ritiro dalla carriera agonistica, nel 2015 aveva fondato la Scuola Nazionale di MTB della Polisportiva Oltrefersina, nella quale si cimentava come insegnante ai giovani del posto.

La carriera del classe ’66 è stata tra le più longeve e importanti del movimento nazionale della mountain bike, anche perché Alverà è stato uno dei primi precursori della disciplina in Italia. Proviamo a ripercorrerla…

Paolo Alverà, quasi trent’anni di carriera agonistica passata tra quattro sport e svariate discipline

Paolo inizia la sua carriera agonistica all’età di 14 anni, diventando campione nazionale esordienti nel ciclismo su strada e nel pattinaggio di velocità. Quest’ultimo sport viene poi accantonato a favore del primo, che poi verrà successivamente lasciato per dedicarsi prima all’hockey (dove si rivela un’eccezionale cannoniere) e poi al triathlon. La sua predisposizione allo sport è evidente, ma Alverà non trova mai pace e continua a passare da una disciplina all’altra. L’ultimo cambiamento, però, è quello decisivo: a fine anni ’80 il trentino inizia a correre in MTB.

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L’ex biker trentino Paolo Alverà con la sua storica bici Olympia (foto presa dal profilo Facebook di Paolo Alverà)

Nel 1990 Alverà firma il suo primo contratto con una squadra importante come la De Marchi Cicli Olympia. Mentre l’anno dopo vince i suoi primi campionati italiani di cross country, che gli permettono di partecipare alla seconda edizione dei mondiali XC e DHI, che si tennero in Italia. Dalla stagione successiva il classe ’66 inizia a praticare anche il downhill, dove raccogliere ottimi risultati, anche se la disciplina principale rimane il cross country. È infatti proprio nell’XC (short track ed eliminator) che nel ’92 e nel ’93 si laurea campione italiano, oltre che prende parte a diverse gare di Coppa del Mondo.

L’exploit del 5° posto al Mondiale canadese di Mont-Sainte-Anne

Dal 1998 Paolo decise di concentrare tutte le sue forze solo nel cross country, riuscendo addirittura a raccogliere un quinto posto nel Mondiale in Canada. Nei primi anni duemila Alverà cambia due squadre nel giro di due anni, prima passa alla Ikudei e nella stagione successiva firma con il team ufficiale di Olympia (che nel frattempo si era staccata da De Marchi creando un suo team), ritrovando l’ambiente e le certezze che aveva lasciato l’anno prima.

Nel corso degli ultimi anni della sua carriera, il trentino, corre e vince anche diverse corse a tappe (soprattutto in coppia con Lorenza Menapace), marathon e gran fondo di primissimo piano, confermandosi come un corridore poliedrico e capace di vincere su tutti i terreni.