Gare a tappe off-road: come funzionano? L’esempio della Cape Epic

Cape Epic
Fabian Rabensteiner e Samuele Porro, in azione lo scorso anno nella gara a tappe off-road più famosa al mondo: la Cape Epic (credit: Nick Muzik)
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Forse non tutti sanno che le gare a tappe strada e fuoristrada non si assomigliano per niente. Immaginarsi un “grande giro”, fa pensare – ovviamente – alla triade Giro, Tour e Vuelta: in mtb, però, la situazione è totalmente diversa!

Per capire come stanno le cose, prendiamo ad esempio la Cape Epic: forse la più emblematica e famosa tra tutte le gare a tappe off-road. Questa si disputa in Sud Africa dal 16 al 23 marzo, per un totale di otto giorni, settecento chilometri e sedicimila metri di dislivello. E credeteci – per una gara di mtb sono davvero tantissimi. Infatti, non esistono gare fuoristrada che si svolgono sulle distanze dei grandi giri road, proprio per il grande dispendio di energie – fisiche, mentali e organizzative – che portano questi eventi. Vediamo perché.

Cape Epic
La Cape Epic è una delle corse a tappe più ambite al mondo della mountain bike (credit: Nick Muzik)

Gare a tappe off-road: le squadre sono composte da due atleti ciascuna

Proprio così: non è sbagliato immaginarla come una sorta di cronometro a coppie. La partenza di tappa è il classico “mass start”, ma cambiano le dinamiche. Infatti, per regolamento ogni componente del duo non può distanziarsi di più di due minuti dall’altro rider del proprio team, né è consentita assistenza meccanica esterna. Ognuno deve cavarsela da solo, con lo stretto necessario consentito da trasportare: l’unica collaborazione possibile è quella tra compagni di squadra. Tra membri dello stesso team ci si può passare cibo, acqua, attrezzi; si può scambiare la bici e persino spingersi a vicenda.

Ovviamente, ogni tappa ha la sua classifica parziale (suddivisa per categorie) che concorre a quella generale, la quale sarà data dalla somma dei tempi per percorrere ciascuna frazione. Tutto, rigorosamente, a coppie.

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Fabian Rabensteiner e Samuele Porro sul podio della settima tappa della Cape Epic 2024 (credit: Nick Muzik)

E se il proprio compagno deve, sfortunatamente, abbandonare?

In tal caso, può ripartire il giorno dopo, se può, ma non concorrerà alla classifica finale. Inoltre, se verranno totalizzati due abbandoni di tappa, invece, non si potrà più ripartire.

Quanto alla sistemazione, scordatevi hotel lussuosi e pernottamenti cinque stelle: lo standard per ogni biker è la tenda. Come al solito, per gli atleti professionisti è un altro discorso: il team di appartenenza cerca di fornire loro il miglior alloggio possibile. “Privilegiati”, ma fino a un certo punto: il ritmo folle che, le coppie dei pro, tengono per tutti e otto i giorni la rende un’esperienza a dir poco massacrante.