«Posso solo dire che abbiamo rifatto il calendario già tre volte». Bastano queste poche di Romano Favoino per capire la situazione incerta del Gravitalia, il maggior circuito di downhill italiano.
La volontà di andare avanti però c’è ed è forte, anche “Rommel” afferma che l’ambiente è piuttosto in fermento e paradossalmente proprio la Dh rispetto a tutte le altre discipline non avrebbe nessun problema di distanziamento sociale: un rider per volta in pista e stop. Il problema semmai sono i paddock e tutto il resto. E anche gli organizzatori delle singole tappe, se dovessero poi vedersi, come spesso accade, addossarsi la responsabilità anche della salute dei partecipanti, chiaramente alzerebbero bandiera bianca.
«Al momento – riprende Favoino – stiamo valutando anche qualche soluzione alternativa, tipo dei raduni con discesa cronometrata, o garette locali infrasettimanali giusto per non far fermare del tutto l’attività. Che poi più l’evento sale di livello, più è difficile poter organizzare: guardate la Val di Sole»
In teoria il primo appuntamento potrebbe essere il campionato italiano, calendarizzato da Fci e Uci per il 1° agosto, ma la località (al momento in cui andiamo in stampa) non è ancora stata ufficializzata. Vista poi la Coppa del mondo concentrata tutta a settembre si ipotizzano tre tappe per Gravitalia: il 4 ottobre, il 24 ottobre e poi a metà novembre con il finale a Sanremo. Ma tutto è solo un’ipotesi.
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