Ci risiamo, la Mtb si prepara a nuovi standard

Pivot è una delle prime ad aver creduto nel mozzo da 157 millimetri (Foto: Pivot Cycles)
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L’evoluzione non si ferma mai sulla mountain bike, ciclicamente tra i tubi fanno la comparsa nuove misure che si propongono di diventare gli standard del futuro. Talvolta questi valori creano scompiglio anche sull’utente finale che si trova avvolto tra infiniti dubbi. Dovrò acquistare questo o quel formato? Quanto sarà largo o stretto? Una giungla di numeri entro cui spesso diventa difficile districarsi.

Le ultime novità hanno portato a nuove misure e allestimenti. Spesso a trainare il carrozzone delle novità vi sono il mondo gravity e quello del cross country. Le due ale più estreme dello stesso mondo. E’ infatti dai campi di gara di questi segmenti che arrivano gli spunti e le sperimentazioni utili a migliorare i prodotti per il mercato. Quasi due anni fa i set differenziati di ruote mullet erano utilizzati da alcuni dei top rider mondiali di enduro e downhill. Sembravano soluzioni strampalate e invece il 27,5″ posteriore abbinato alla ruota da 29″ sono diventate uno standard ben presente nelle gamme, soprattutto di e-Bike.

Un continuo rimescolamento di numeri riguarda le sezioni di manubrio, reggisella, canali interni delle ruote. Maggiori per più rigidità e resistenza per i primi. Più varie le scelte per quel che riguarda i reggisella, tra chi ricerca la massima leggerezza con sezioni più strette e chi cerca di fornire anche qui più robustezza con sezioni che fortunatamente (perché sono già molto diffuse) non superano i 31,6 millimetri. Più vario è il mondo dei cerchi. I 30 millimetri sembrano destinati a diventare il punto di riferimento anche per il cross country, mentre si passa a 35 per il mondo gravity. Anche la questione dei freni sembra più fumosa, tra flat e post mount cambia completamente il telaio.

Ma veniamo alle novità. Ormai ci eravamo abituati allo standard Boost di telai e mozzi no? Un graduale adattamento di tutti i brand ne ha fatto uno standard in poco tempo. E se dicessimo che potrebbe già andare in pensione? Non sarebbe un’ipotesi campata in aria considerando l’ascesa del formato Super Boost. Il mozzo posteriore da 157 millimetri aumenterebbe ulteriormente la distanza tra freno e trasmissione. Gli scopi sarebbero gli stessi di quello da 148 (attualmente la dimensione che va per la maggiore), ma con spaziatura in più. Una costruzione che consentirebbe una migliore raggiatura che conterebbe un rapporto di piatto a favore rispetto al 148. Più rigidità e più resistenza porterebbero quindi a considerarlo una valida soluzione per il mondo delle bici da gravity ed e-Bike. Non è escluso però come tutti gli altri processi, che anche questo possa essere trasferito sugli altri format. D’altronde nel cross country anche le gomme utilizzate continuano ad aumentare di larghezza e il Super Boost offrirebbe più spazio tra il telaio e la gomma.

Chi si sta impegnando nella ricerca e nello sviluppo di questo standard sono i colossi dei componenti per ruote e se Shimano, Hope, Industry Nine e DT Swiss hanno iniziato a spingere questa nuova dimensione, qualcosa vorrà pur dire.