Qualche giorno la BMW HERO Südtirol Dolomites ha pubblicato il proprio protocollo sanitario per partecipare all’evento in programma il 12 giugno. Già grossi eventi su strada hanno attivato un protocollo di sicurezza simile (Sportful Dolomiti Race e Maratona delle Dolomiti). Nella Mountain Bike (per lo meno in Italia) il c.o. di Selva di Val Gardena è uno dei primi a richiedere a tutti i partecipanti o il “Green Pass” (Passaporto Vaccinale) o un tampone negativo antigenico fatto entro 48 ore dall’evento.
Come indicato nel protocollo il Piano Sanitario adottato alla BMW HERO Südtirol Dolomites prevede che gli iscritti alla gara e gli addetti dell’organizzazione (staff di organizzazione, volontari, partner, sponsor, media) nonché coloro che vorranno essere presenti agli eventi collaterali, siano in possesso di un test antigenico negativo.
Per poter ritirare il numero gara e per assistere agli eventi collaterali è necessario presentare uno dei seguenti documenti riconosciuti dall’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige:
- certificazione verde Covid-19 “Green Pass Nazionale” oppure un documento equiparato
- di avvenuta guarigione da covid valida il giorno della gara 12 giugno
- avvenuta vaccinazione oppure un documento equiparato, vale 15 giorni dopo la prima dose
- test antigenico 48 ore eseguito a partire da giovedì 10 giugno e quindi valido fino al giorno della gara sabato 12 giugno
Possibilità di test gratuiti alla BMW HERO Südtirol Dolomites
Chi ha difficoltà ad effettuare un test antigenico presso la propria residenza, potrà effettuare un test antigenico nasale rapido della durata di 72 ore presso il Covid Test Center allestito a Selva di Val Gardena nelle seguenti giornate:
• Giovedì, 10 giugno 08.00 – 12.30 14.00-20.00
• Venerdì, 11 giugno 08.00 – 12.30 14.00-20.00
Il test è gratuito e richiede la prenotazione, che verrà aperta dal 1 al 4 giugno sul sito web dell’organizzazione. In caso di esito positivo del test antigienico svolto a Selva di Val Gardena, la persona sarà soggetta alle disposizioni delle norme anti-Covid in fatto di quarantena e rientro alla propria abitazione.
Poche tutele in caso di tampone positivo
I problemi e le perplessità non mancano. Da un lato c’è il “Green Pass” che ancora pochi hanno. La maggior parte degli attuali 31 milioni di vaccini, sono stati dedicati giustamente agli anziani e categorie sensibili. La percentuale dei vaccinati sportivi è ancora molto limitata. In secondo luogo c’è il problema comunque legato agli accompagnatori che in un evento così sono la maggioranza. Molti appassionati sfruttano la gara per qualche giorno di vacanza con i propri cari. Per gli accompagnatori il tampone non sarà obbligatorio. Solo per entrare in determinate aree logistiche o eventi collaterali per il quale servirà una prenotazione e sarà obbligatorio il tampone anche per chi non gareggerà.
Tuttavia però rimane l’enorme dilemma della possibilità che un atleta possa risultare positivo a un tampone, precludendo quindi non solo la partecipazione all’evento, ma anche l’eventuale vacanza già pagata e prenotata. Una roulette pericolosa per il quale al momento sembrano non esserci tutele di rimborsi. Inoltre cosa succederebbe se un atleta facesse il tampone nella giornata di venerdì in loco e risultasse positivo quando è già venuto a contatto con diverse persone e in differenti luoghi limitrofi?