Bernal, il re del Giro è nato in Mtb: già da biker era un fenomeno

Egan Bernal all'arrivo della nona tappa del Giro d'Italia 2021: vittoria e maglia rosa per il colombiano della Ineos Grenadiers
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Egan Bernal è il manifesto della “Nuova Era” del ciclismo: dall’off-road al mondo della strada, galeotto un post su Facebook nel 2014 con il suo profilo personale, quando ancora il Sacro Graal delle due ruote non lo conosceva nell’anno dell’argento iridato junior nel cross country, preceduto dal norvegese Andreassen: “Voglio dire alle persone che non mi conoscono bene che sono uno junior di mountain bike con grandi sogni e obiettivi. Sono al 12° posto del ranking e il 28 agosto partirò per il Mondiale, dove rappresenterò la Colombia! Ho la necessità di coprire le spese. Il viaggio è costoso e qui chiedo aiuto alle persone che possono vedere il messaggio, un aiuto economico. Questo viaggio è complicato, mi sto preparando per essere al 100% e non tradire chi ha fiducia in me. E voglio mostrare il potenziale che ha la Colombia. In modo che sia conosciuto per cose buone come questa. Vi ringrazio. Go for it!!!

Due anni dopo il passaggio tra i pro’ con l’Androni Giocattoli-Sidermec di Gianni Savio e da qui inizia la favola del re del Giro d’Italia 2021: un carrarmato inarrestabile, capace di sfondare le linee nemiche semplicemente passandoci sopra e spazzando via tutto. La mountain-bike fornisce una preparazione diversa, insegna ad andare a tutta per un’ora e più, come sta facendo Bernal con i suoi cambi di ritmo debordanti nelle tappe-clou della Corsa Rosa. Il vincitore del Tour de France 2019 sale sul podio del mondiale junior di Mtb dopo Hafjell (argento) anche a Vallnord (bronzo).

Cadel Evans, Jean Christophe Peraud, Diego Rosa, Peter Sagan, Pauline Ferrand Prevot, Jakob Fulsgang. Ma anche Zdenek Stybar, Marianne Vos, Mathieu Van der Poel e Wout Van Aert e il “colombiano d’Italia” Egan Bernal. Sono soltanto alcuni dei fenomeni del pedale che dal fango sono passati all’asfalto. Perché la verticalità è anche e soprattutto fatica, quella che ti costringe ad avere il fiato corto per raggiungere una qualche meta, il proprio centro spirituale. Tra i tanti ‘centri’ la Mtb ha sicuramente incoronato Egan Bernal, il volto migliore di uno sport che continua a regalare campioni totali.