Esclusiva: la Scott Spark ridefinisce il concetto di biammortizzata

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La quarta generazione di Scott Spark rivoluziona completamente il concetto canonico di biammortizzata grazie anche al rider che ha fatto la storia della mountain bike e di Scott, Nino Schurter, che correrà con la Spark la prossima Coppa del mondo e anche le Olimpiadi di Tokyo. Un modello che si distacca completamente dalle forme e dalle geometrie stereotipate delle full. La nuova frontiera per il cross country si basa su una sistemazione dell’ammortizzatore mai visto, e che letteralmente non si vedrà. Il nuovo telaio si fonda su una struttura in cui è integrata la sospensione posteriore. Sulla nuova Spark l’ammortizzatore è posizionato all’interno del tubo piantone, scelta di indiscutibile fascino che ha permesso ai progettisti di migliorare il trasferimento della potenza evitando i movimenti laterali quando la sospensione si comprime. Più rigidità è conferita dall’attacco Trunnion, ma anche i cuscinetti sono visibilmente più voluminosi. L’Integrated Suspension Technology grazie a queste tecnologie e un posizionamento più ribassato migliora il baricentro, influenzando in maniera positiva la guida. Non scambiatela per una softail, il mono c’è, è solo nascosto. Non è un sogno?

La cinematica non è lasciata al caso

Una costante nella progettazione della Spark è la sospensione a fulcro singolo utilizzata da sempre su una delle full da cross country più vincenti del pianeta. Una massa non sospesa minore, una cinematica collaudata e foderi del carro che lavorano per deflessione del carbonio, compongono uno schema leggero e performante.
Ma la nuova Spark avrà qualcosa in più, ben 2 centimetri di escursione sia sulla versione Rc che sulla 900. Avete letto bene, l’azienda svizzera considera questo travel il futuro per le bici da cross country. Il confine tra Xc e down country è sempre più labile, 120 millimetri di escursione mettono d’accordo tutti, soprattutto se associati a una geometria moderna.

Per la Spark è impossibile dire il contrario: l’angolo di sterzo variabile da 67,2 (per la Rc) a 65,8 gradi (per la serie 900) e quello piantone da 75,1 gradi abbinati a un reach di 440 millimetri. Valori elaborati insieme allo Scott Sram Team e a Swiss Biomechanics per garantire la migliore stabilità e agilità su ogni terreno.

Ci sono anche un nuovo Fraser e TwinLoc

I dettagli della Scott Spark sono davvero infiniti, certamente è impossibile non rimanere rapiti dal design del triangolo posteriore, ma è cambiato anche il Twinloc, il sistema di regolazione delle sospensioni e ora anche del reggisella telescopico, montato inoltre su un innovativo manubrio Fraser Ic combo che fa da pendant al concetto di integrazione in cui Scott crede fortemente.
Vi consigliamo quindi di seguirci per altri dettagli anche sul prossimo numero di MTB Magazine.

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