Nadir Colledani campione italiano: i Braidot completano il podio

Il podio del campionato italiano di Mtb con Colledani e i Braidot (foto: Michele Mondini)
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Nadir Colledani è il nuovo campione italiano di Mtb davanti a Luca e Daniele Braidot. Quante volte abbiamo detto: “Questo è lo sport, questa è la mountain bike!”. Lo abbiamo fatto dopo la rottura della catena di Greta nella prova di coppa a Les Gets. Lo abbiamo fatto quando Luca ha avuto dei problemi fisici dopo un’ottima partenza di stagione. Lo avevamo detto per Maxime dopo l’incidente in allenamento e quando Martina faticava a lasciare il segno nonostante un buon stato di forma. Ma dopo il titolo francese conquistato ieri da Max abbiamo ingenuamente pensato che fosse finalmente giunto il nostro momento. Che non c’era più fatalità o sfortuna che potesse impedirci di cogliere i risultati che i nostri ragazzi si erano faticosamente meritati dimostrando sin qui determinazione, abnegazione, concentrazione e tanta professionalità. Avevamo pensato male.

Forare fa parte della mountain bike, certo. Ma oggi la sfortuna ha proprio esagerato! Nella gara donne Greta parte forte. Anzi, fortissimo. Scollina per prima con già un discreto vantaggio sulla compagna Martina che a sua volta è partita alla grande. Ma poco dopo la gomma anteriore inizia a sgonfiarsi e lungo la discesa viene passata da Martina e poi dalle avversarie :”Sono arrivata ai box per il cambio ruota ripartendo in terza posizione – ha detto Greta – dopo quanto accaduto a Les Gets ammetto che per un attimo ho perso ogni speranza. Poi mi sono fatta coraggio provando a reagire ma era troppo tardi“.

Martina invece sfrutta l’ottima partenza per guadagnare quanti più secondi sulle avversarie sapendo che il tracciato non le era proprio amico: “Tanta salita, troppa per le mie caratteristiche – ha commentato Martina – per questo ho provato a giocare di contropiede. Purtroppo non è bastato. Dopo la foratura di Greta ho dato tutto per cercare di portare a casa il miglior risultato possibile. Chiudo con un bronzo che lascia un po’ di amaro in bocca ma che tiene comunque alto il morale del team. Un ringraziamento speciale a tutto, ma proprio tutto il team. Oggi ho corso con i colori del Gruppo Esercito, ma sulla pelle e nel cuore avevo i colori del Santa Cruz FSA“.

Luca Braidot è tornato dall’ultima di coppa con la consapevolezza di essere in uno stato di forma ottimale, in crescita ed in linea per arrivare a Tokyo al top. Oggi gli avversari avrebbero dovuto fare il miracolo per tenergli testa. Non c’è stato bisogno. Non è bastata una foratura per intimorirlo. Ne sono servite ben due per impedirgli di confermarsi il rider più forte d’Italia per il secondo anno consecutivo: “Odio parlare di sfortuna – ha detto Luca – solitamente mi prendo tutte le colpe degli errori che faccio perché voglio avere il controllo delle mie azioni senza dover dare la colpa al fato. Ma oggi proprio non ho altre parole per poter descrivere quello che è successo. Avevo tutte le carte in regola per far bene. Le aveva anche Greta probabilmente. Sfortuna? Mountain bike? Non lo so. So solo che ho dato tutto e che quel 13:56 fatto registrare al sesto ed ultimo giro è la mia certezza, a dimostrazione che a Tokyo arriverò con la miglior condizione di sempre.”