Scorrevolezza ruote Mtb: i punti su cui lavorare, ecco come agire

Biker in azione nella prova finale del Prestigio, la 9 Fossi Mtb Race, in un tratto dove la scorrevolezza risulta fondamentale
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Il componente che in assoluto fa la differenza in una bicicletta e nel nostro specifico in una Mtb, sono le ruote. Una ruota può cambiare radicalmente il comportamento dell’intero mezzo. Quindi nell’ottica della ricerca della scorrevolezza, sono un elemento imprescindibile da valutare e modificare. Ma quali sono i punti sui quali dover concentrarsi e lavorare per migliorarne la leggerezza e la reattività nell’offroad? Scopritelo con noi e commentiamo insieme il tema su quimtbmagazine.

Scorrevolezza ruote Mtb: canale e materiale, due fattori principali

I primi due fattori principali sono quelli che riguardano il materiale e il canale. Sui materiali si fa presto a decidere, il carbonio è indubbiamente quello che rende di più, ma l’alluminio è quello che si rivolge alla massa come rapporto qualità prezzo. Inoltre il carbonio è un materiale anche più delicato e sensibile e quindi per alcuni è difficile da gestire. Se infatti con un cerchio in carbonio si va troppo sgonfi, il risultato è che la rigidità del materiale ci fa perdere precisione nella guida, perché diventerà difficile da gestire se non si ha un gran manico.

Per quel che riguarda il canale, invece, va scelto bene anche in base alla sezione di gomme che utilizziamo. Ad esempio è inutile utilizzare una gomma da 2,35 e un cerchio con sezione da 26 millimetri perché è più leggero. Il risultato sarebbe di avere una copertura che si schiaccerebbe troppo verso l’esterno, con il risultato di non riuscire a farla lavorare al massimo e di perdere feeling nella guida. Infatti si crea una situazione di eccessivo rimbalzo, che è controproducente ai fini della scorrevolezza.

La raggiatura

Sulla raggiatura il raggio piatto sarebbe preferibile perché a parità di tutto è più conveniente, a meno che non si prepari una ruota orientata a terreni veramente sconnessi: in quel caso il tondo offre maggiore flessibilità e la ruota dà risposte migliori. Mentre per il numero dei raggi, la tendenza è quella di uniformarsi tutti ai 28 fori. Ma ciò che incide maggiormente sulla scorrevolezza è la tensionatura. Si può agire in maniera specifica sul tiraggio con un set customizzato per ciascuno.

Flangia e marginal gains

Dal raggio si prosegue verso il centro e troviamo quello che forse è l’elemento più importante di tutta la ruota: il mozzo. In questo caso, la chiave è la leggerezza, perché si parla di una massa rotante vera e propria e il vantaggio è indubbio. Va capito, soprattutto, chi siamo e cosa facciamo. Possiamo montare il mozzo migliore al mondo, ma dobbiamo tenere conto di diversi aspetti: se il biker lo stressa molto il segreto è ricercare il giusto compromesso tra durevolezza e scorrevolezza, piuttosto che montare il migliore possibile e poi essere costretti a metterci mano dopo ogni gara. Meglio averne uno affidabile e che richieda una manutenzione più sporadica.

Per capirci, un cuscinetto piccolo lavora meglio ed è più leggero, ma ha una durata media di gran lunga inferiore. Inoltre i mozzi sono classificati in due macro gruppi: quelli che incrociano il raggio, i J-Bend, e quelli che non lo incrociano gli Straight-Pull. Anche questo aspetto può essere importante perché montare un mozzo J-Ben con raggio piatto, ci darà una rigidità incredibile perché si appoggeranno uno sull’altro, garantendo molto sostegno sul cerchio.

I marginal gains, sono tutte quelle attenzioni che ci danno dei piccoli guadagni in termini di peso e scorrevolezza. Il primo su tutti è rappresentato dai cuscinetti ceramici che forniscono un vantaggio tangibile, ma ne vale la pena se si sta attenti veramente a ogni aspetto. Le scelte mirate per rendere le ruote scorrevoli, sono il punto di partenza da scolpire nelle pietre, prima di fenderle con le nostre mitiche Mtb.