Lapierre Pro Race, l’hardtrail che esce dagli schemi: caratteristiche

Lapierre Pro Race, l'hardtrail che esce dagli schemi
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Quattro sono le caratteristiche che rendono unica questa bici, la Lapierre Pro Race. Scopritela con noi, su quimtbmagazine.

Al primo posto la sua leggerezza, ottenuta grazie alla costruzione in carbonio UD SLI. Gli ingegneri Lapierre sono stati infatti in grado di ottimizzare il triangolo posteriore giocando non solo sulla rigidità laterale e verticale dei foderi orizzontali (asimmetrici), ma anche sulla flessibilità dei foderi verticali, per guadagnare trazione e fornire così un miglioramento significativo del comfort. L’utilizzo di nuove fibre di carbonio VHM e HM consente un ulteriore risparmio di peso a vantaggio delle prestazioni.

Lapierre Pro Race: una bici che si esalta nelle competizioni

Conseguenza dell’impiego di nuove tecnologie proprietarie è la seconda caratteristica di questo progetto. Su questa Prorace, infatti, sono stati sviluppati due livelli diversi di lay-up di carbonio.

Il primo utilizzato nel telaio in versione UD SLI Team che, impiegando diverse tele in fibra unidirezionale di qualità HM e VHM, ha peso/rigidità ulteriormente migliorato rispetto al telaio di generazione precedente (845g per il telaio in taglia M, non verniciato, 225 grammi in meno rispetto alla precedente generazione Prorace SAT).

Il secondo telaio disponibile è realizzato con un mix fibre che privilegia il comfort (UD SLI) ottenendo comunque un risultato migliore a livello di peso rispetto alla generazione precedente (970 grammi per il telaio in taglia M, non verniciato, 100 grammi in meno rispetto alla precedente generazione Prorace SAT).

La terza caratteristica chiave è l’applicazione del concetto 3D Tubular, già utilizzato dal 2015 sulle bici da corsa firmate Lapierre. Il concetto, semplice ma geniale, si basa sulla separazione dei foderi verticali dal tubo verticale per migliorarne la flessibilità su una lunghezza maggiore e disperdere le vibrazioni e altri urti al tubo orizzontale e non direttamente sul tubo in sella. Questo concetto permette di guadagnare leggerezza, semplificare la progettazione del telaio, ottenere maggiore libertà di movimento dei foderi verticali per migliorarne così il comfort e infine, garantire più flessibilità al tubo in sella. L’effetto è amplificato dalla scelta di un reggisella con diametro più sottile (27,2 mm).

Il quarto focus degli ingegneri si è concentrato sulle esigenze dei corridori e l’evoluzione dei percorsi.

Circuiti sempre più veloci e più tecnici in discesa, impongono cambiamenti continui nella definizione delle geometrie. Piccole ma significative modifiche su quasi ogni parte del telaio trasformano la bici e segnano una vera differenza con il vecchio modello nella sua maneggevolezza.

Ulteriori informazioni sul sito ufficiale di Lapierre.