Nino Schurter: la sua longevità sportiva sempre ai vertici

Un immagine del Campione Nino Schurter
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Una delle cose che colpisce più di Nino Schurter ribattezzato, non a caso, N1NO, è la sua longevità vincente, perché longevità sportiva è riduttivo.

Nino è anche riuscito ad essere il più vincente di sempre. Fino a Lenzerheide 2023 era a pari merito con Absalon ma poi è arrivato, solo per lui, il numero 34, ed ora è da primato nella storia della Mtb.

Ha battuto tutti, anche i giovani fortissimi che hanno le batterie biologiche cariche all’inverosimile.

Trent’anni di cross country

L’XC ha 30 anni di storia. Se lo paragoniamo con quello d’esordio, con la prima edizione del mondiale XC, ha in comune solo più il nome.

All’inizio era una versione offroad di una gara su strada e le doti che contavano di più erano quelle di resistenza. Adesso siamo abbastanza vicini alle difficoltà tecniche di una gara di enduro.

Tanti cambiamenti nella disciplina ma dal 2004 una costante…

Come abbiamo detto il cambiamento nell’XC è stata continuo, inarrestabile.  Ma anche il cross country ha avuto la sua costante: Nino Schurter.

Nel 2004 a Les Gets si laurea campione del mondo tra gli Junior. Vince a 2’05” da Stephane Tempier, mentre Julien Absalon, suo rivale per eccellenza, vince nella categoria Elite, ignaro che tra gli esordienti sta intraprendendo una marcia trionfale l’uomo che lo batterà e diventerà il numero 1 assoluto.

Da questa vittoria parte la sequenza di successi che lo consacreranno definitivamente nell’olimpo dei campioni. Nasce il nome N1NO che pare essere l’acronimo di “Numero 1” e “Nessuno Oltre”.

Siamo nel 2023 e N1NO continua a macinare successi, l’unica cosa che è cambiata è l’età, ma pare non avere minimamente influito su di lui. Avere 37 anni o averne 18 per Schurter non cambia nulla, ma perché?

Perché tanta longevità sportiva e vincente?

Ci chiediamo tutti la ragione di una prestanza atletica così granitica che il tempo non riesce neanche in minima misura a scalfire. Proviamo a dare una risposta, anzi più risposte…

La prima cosa che viene a tutti da pensare è una straordinaria dotazione genetica. Questa è imprescindibile, senza gambe resistenti e un fisico progettato per resistere alla fatica, neanche la volontà più ferrea potrebbe nulla. Senza dimenticare le incredibili doti tecniche con cui domina rock garden, salti e drop di qualunque livello di difficoltà.

Dopo il corpo, ma appena dopo, così “appena” da sembrare contemporaneo, viene la testa, la volontà. La disciplina, la fame di vittorie, il desiderio di affermazione, il piacere di quelle scariche neuronali che non sono droga meno potente delle endorfine che il corpo produce durante lo sforzo fisico.

Il raffinato impareggiabile piacere donato da stare sempre sulla cima del mondo, indiscusso re, dominatore assoluto, al livello più alto dell’eccellenza che occorre per essere sempre davanti. La consapevolezza di essere imbattibile, unico, di aver scelto una disciplina e non ammettere rivali in grado di insidiare il suo trono.

Ma soprattutto, crediamo, e a vederlo gareggiare non si può che darci ragione, che Nino si diverta da matti in sella a qualsiasi Mtb, ed è proprio quel divertimento a fargli sentire meno la fatica e anzi a ritemprarlo rendendolo ogni volta più forte come un moderno Teogene di Taso. Imbattibile lottatore dell’epopea greca rimasto imbattuto per 22 anni e con all’attivo circa 1400 vittorie.

Qualcuno ha detto: “Fai il lavoro che ti piace e non lavorerai nemmeno per un’ora nella tua vita!” e N1NO il lavoro che gli piace pare averlo davvero trovato.

Per ulteriori informazioni potete consultare: www.scott-sports.com