Pedal Kickback: cos’è e possibili soluzioni

Un dettaglio della bici di Davide Palazzari. Il sistema O-Chain è immancabile. Credito: Yuri Cortinovis
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Il Pedal Kickback, traducibile in italiano con “contraccolpo ai pedali”, è il comportamento che assume la trasmissione in frenata o quando la bici viene in contatto con le asperità del terreno. Chi pratica la Mountain Bike, ha sicuramente avuto modo di provarlo in prima persona e ci convive pacificamente: nella maggior parte dei casi, soprattutto a basse velocità, non ci si accorge nemmeno. In breve, il Pedal Kickback si presenta quando il mono si comprime e la distanza tra movimento centrale e pacco pignoni aumenta. Di conseguenza, il cambio si allunga e la catena viene tirata: questo riduce la fluidità dell’ammortizzatore in fase di compressione e di ritorno e comporta una leggera ed involontaria rotazione all’indietro delle pedivelle, che obbliga il rider ad opporre forza contraria sui pedali. A basse velocità, anche per i neofiti del Gravity, è tutto facilmente padroneggiabile. Il discorso si fa ben diverso, però, per chi ha la velocità nel sangue e fa della lotta contro il tempo il proprio mestiere, come gli atleti del Downhill. Il problema per loro non è assolutamente da sottovalutare: quando c’è il contraccolpo, la bici sembra bloccarsi e nel peggiore dei casi si può anche perdere il controllo. 

La Canyon Sender custom del Campione italiano DH Davide Palazzari. Credito: Yuri Cortinovis


Il tiro catena, infatti, influisce e non poco sull’efficienza della sospensione posteriore: per quantificare questo parametro basterebbe semplicemente provare una bici senza catena. In assenza di trasmissione, infatti, l’ammortizzatore ed il carro lavorano senza vincoli rendendo la bici più distesa e meno nervosa. La dimostrazione? La vittoria di Aaron Gwin a Leogang nel 2015. Il fuoriclasse californiano, vincitore di cinque Coppe del Mondo, demolì la concorrenza senza poter dare una sola pedalata. Prima di lui, nel 2014, fece la stessa cosa Neko Mulally, che ad appena ventuno anni chiuse al quarto posto la prova iridata di Hafjell senza catena.

La doppia catena del nuovo prototipo di Pivot. Foto di Pivot Cycles


È vero, le piste in questione non presentano lunghi tratti pianeggianti (dove per mantenere la velocità è necessario pedalare), ma è chiaro che parte dei meriti debbano essere attribuiti alla fluidità dell’intero sistema sospensivo.

Bernard Kerr coccola la sua Pivot.  Sembra contento. Foto di Pivot Cycles


Negli ultimi anni molte case produttrici hanno improntato la loro ricerca in questa direzione, con l’obiettivo di risolvere la questione una volta per tutte. Le prime soluzioni innovative risalgono al 2014, quando Gee Atherton gareggiò con un pacco pignoni incompleto. A circa metà della cassetta era presente un sorta di buco, che costituiva una sorta di marcia neutra, utile a svincolare la catena dal normale funzionamento del corpetto ruota libera.

Aaron Gwin in azione a Leogang. La catena si è rotta appena fuori dal cancelletto di partenza. Foto: Redbull

Anche il sistema con pivot alto e rinvio catena, molto diffuso tra le bici Enduro e DH moderne, si propone di limitare il tiro catena e migliorare la performance in frenata. In questo 2023 abbiamo assistito anche alla presentazione di un altro sistema particolarmente complesso, progettato da Pivot e costituito da due catene: una, la più lunga, collega il pacco pignoni alla corona superiore, mentre l’altra collega quest’ultima con la guarnitura. Una soluzione molto particolare, che sembra però non aver riscosso molto successo.

High Pivot e rinvio catena anche per Trek. Molto probabilmente sarà presente anche nella Slash 2024. Foto: Trek Bikes

Ad oggi la soluzione più quotata rimane il sistema O-Chain, un meccanismo semplice ed efficace, diventato oramai un must nelle bici da Coppa del Mondo. Progettato e costruito in Italia, l’O-Chain è uno spider particolare, dotato di elastomeri, che rende le pedivelle indipendenti dal tiro catena. In base alle proprie esigenze i rider possono scegliere la configurazione della guarnitura con gradazione più adatta a bici e percorsi. Ad oggi, però, nessun sistema è in grado di annullare del tutto il Kickback. Non resta che aspettare.