Ferrand Prévot sul percorso olimpico: «Qui vincerà il più forte»

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Si legge l’eccitazione sui volti delle stelle dell’XCO che da ieri sono a Elancourt per provare il percorso olimpico: 4,3 km di sulla collina artificiale a 44 km da Parigi. La prima a parlarne è stata Pauline Ferrand Prévot, 31 anni, la campionessa di tutto che ha gareggiato la prima volta ai Giochi di Londra nel 2012: 26ª in Inghilterra, ritirata a Rio quattro anni dopo, 10ª a Tokyo nel 2021. L’Olimpiade è il trofeo che le manca. Ma ecco le prime impressioni della fuoriclasse francese sul percorso di Elancourt. «Sarà difficile, è un percorso super fisico, impegnativo, adatto a me. Ci sono due parti tecniche, ma non sembra il circuito dei giochi di Tokyo, che era molto tecnico. Non dirò che non mi piace. Per quello che ho visto, possiamo essere sicuri che il più forte vincerà». Ferrand Prévot ha rilevato anche alcune trappole. «A parte il fatto che nel mio ultimo giro di ricognizione ero un po’ in ipoglicemia, la giornata è stata lunga e quando sei un po’ meno lucido, tutto fa paura. Ci sono piccoli ciottoli, a destra e a sinistra. I tronchi verso la fine. Non c’è nulla di pericoloso ma sembra un corso di scuola di mtb. Si scivola, ci sono alberi, curve e devi rimanere vigile».

A Glasgow, durante gli ultimi mondiali, Pauline aveva criticato il percorso sostenendo che non era stato testato, che poteva essere pericoloso. Anche Elancourt è un percorso artificiale. «La storia di questa collina è totalmente incredibile. E comunque il test event si fa anche per questo: per avere un feedback e le impressioni di tutti. È meno pericoloso che a Glasgow. E ci sono alcune scappatoie che consentono di non farsi del male». La francese confessa di avere la testa ai prossimi Giochi già da Tokyo. «Non vedevo l’ora che arrivasse questo giorno. Sono stata felice di vincere a Glasgow e di mantenere il titolo di campionessa del mondo, ma l’obiettivo vero è essere un campione olimpico qui. E questa è la prima volta che ho una bella sensazione sul percorso di gara, quindi non so se sia un buon segno». Chiude con una risata. A domani per il test event.