Quando vincere è tutto (o quasi), la campionessa del mondo XCE Tormena si racconta

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Ventun’anni e un armadio pieno di maglie, di ogni colore: azzurra, tricolore, “stellata” e perfino iridata. Stiamo parlando di Gaia Tormena, fuoriclasse dell’XCE, che di indossare la “casacca” della propria squadra non ne vuol proprio sapere. Nonostante la giovane età, infatti, la valdostana del G.S. Lupi può vantare tantissime vittorie internazionali, ottenute in più discipline: tre Mondiali, quattro Europei e quattro Coppe del Mondo (l’ultima conquistata venerdì, ndr) nell’Eliminator, un argento “continentale” nella velocità olimpica su Pista e addirittura un titolo italiano Elite nell’Enduro. Ha provato e vinto in tanti sport (Winter Triathlon, Scialpinismo…), ma correre in bici è sempre stato il suo unico desiderio.

Sei un’atleta a dir poco poliedrica. Dove e quando nasce questa passione per le due ruote?
«Ho iniziato a pedalare fin da piccolissima, con una bici con le rotelle. Me la regalarono i miei genitori, come succede per molti bambini: l’ho adorata fin da subito e, metaforicamente parlando, non sono più voluta scendere. Ho iniziato a gareggiare a cinque anni nelle categiorie promozionali, mi è piaciuto e non ho più smesso. Vivere in un posto bello e favorevole ai ciclisti come la Valle D’Aosta ha sicuramente alimentato questo mio sconfinato amore».

Gaia Tormena, 21 anni, valdostana. Credit: Citymountainbike

Il 2023 è stato l’anno dei cambiamenti, con l’ingresso nell’Esercito e lo stage con il Team UAE Development su Strada. Come valuti questa stagione?
«Entrare a far parte dell’Esercito è sempre stato il mio desiderio. Ricordo ancora quando a 10 anni, durante una gita scolastica, andammo al Centro di Addestramento Alpino: alzai subito la mano e chiesi come poter diventare un’atleta dell’Esercito. Sono davvero orgogliosa di esserci riuscita, è per me un sogno diventato realtà. Anche l’esperienza in UAE è stata bella, stimolante e formativa: mi sono allenata con le compagne e ho partecipato anche a una corsa a tappe, confrontandomi con ragazze fortissime. Solo grazie alla fatica di quei giorni ho potuto fare un ulteriore passo in avanti in termini di preparazione per la mountain bike».

Gaia Tormena voleva entrare nell’Esercito. Credit: Paolo Furlan

Tanti ti hanno scoperto grazie al tricolore Enduro, eppure sono anni che sei sulla cresta dell’onda del movimento Eliminator. Di che disciplina si tratta?
«Per farla breve, è la specialità “sprint” della mountain bike. Si corre con bici Front, su percorsi di un minuto circa. Spesso le gare si svolgono nei centri urbani, dove gli atleti si sfidano in qualifiche, semifinali e finali. Mi piacciono i tracciati, la velocità e l’adrenalina, ma anche il clima che si crea intorno. L’enduro, invece, è la mia valvola di sfogo durante la stagione. E’ perfetto per quando ho bisogno di staccare: si sta fuori in compagnia per tutta la giornata e ci si sfida in discesa».

Quanto lavoro e quanti sacrifici ci sono dietro i successi di un’atleta professionista di XCE?
«Se il lavoro e i sacrifici fossero una ricetta culinaria, ci sarebbe scritto q.b.: quanto basta per sfruttare a pieno le proprie qualità e allo stesso tempo continuare ad amare ciò che si fa».

Gaia Tormena in azione. Credit: Citymountainbike

Nel (poco) tempo libero, cos’altro ti piace fare?
«Al momento mi sto appassionando sempre di più al mondo della nutrizione e della cucina. Non sono mai stata brava ai fornelli, ma in questo periodo mi sto mettendo spesso alla prova. Sto facendo riferimento ai consigli di Elena Casiraghi, che mi segue da anni nella nutrizione e mi aiuta a mantenere la mia dieta bilanciata. Non nego di avere un debole per i dolci: ultimamente però li preparo e li assaggio, il resto se lo mangia mio fratello».

Nei tuoi canali social, dove sei molto attiva, ti vediamo saltare da una bici all’altra. Però, se dovessi sceglierne una, quale terresti?
«A volte ci penso e mi metto nei panni di un semplice appassionato. Sarei indecisa tra una Full da XC e una bici da Enduro, ma probabilmente opterei per la seconda: se assemblata con componenti di qualità, con una bici da Enduro puoi pedalare per ore e divertirti in discesa».

Campionessa di tutto (o quasi), Gaia Tormena è appassionata anche di motori. Credit: Paolo Furlan

Di recente hai realizzato anche uno spot per Lamborghini. Da quel che sappiamo, però, la passione per le quattro ruote è una questione di famiglia.
«Sì, esatto. La passione per i motori me l’hanno trasmessa i miei genitori. Mio papà vende auto da una vita e mia mamma era appassionata di Rally. Quando è arrivata la proposta da Lamborghini per la realizzazione del video non volevo crederci».

Caratterialmente, come ti definiresti?
«Sono una ragazza solare ed emotiva, ma anche determinata e “inquadrata”. Nella vita di tutti i giorni quest’ultimo aspetto è più un problema che un vantaggio: uscire dalla mia routine quotidiana, spesso, mi destabilizza. Nello sport, però, solo chi è meticoloso come me riesce a emergere».

Gaia Tormena con la sua bella maglia arcobaleno. Credit: Alessandro Di Donato

Sogno nel cassetto?
«Il sogno di ogni atleta, le Olimpiadi. Al momento l’XCE non è disciplina olimpica, per questo motivo vorrei arrivare un giorno, a piccoli passi, a essere competitiva nel Cross Country tradizionale. Al momento l’unica cosa certa è il mio programma per il 2024, che sarà simile a quello di quest’anno. Mi dividerò nuovamente tra strada e fuoristrada nei primi mesi, correrò qualche gara Short Track, ma il focus resterà sull’XCE. Senza dimenticarmi dell’Enduro: cercherò di ritagliarmi qualche weekend anche per quello».

A soli 21 anni hai già indossato la maglia iridata, più di una volta. I prossimi passi?
«L’obiettivo era quello di vincere l’ultimo round e la GC di Coppa del Mondo. Ci sono riuscita e ora, a Ottobre, mi aspetta il Mondiale in Indonesia: voglio riconfermarmi, ce la metterò tutta. Non c’è tre senza quattro, non è così?».