Mathieu van der Poel, l’uomo oltre l’atleta: «Ho avuto paura di lasciare la bici. Non perdo il sonno per niente»

Mathieu van Der Poel compirà 29 anni il 19 gennaio (Foto Bartosz Wolinski WOLISPHOTO)
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In bici sembra imbattibile, qualunque prova stia affrontando. Che sia ciclismo su strada, che sia ciclocross o che sia addirittura mountain bike. Mathieu van der Poel è uno di quei fenomeni rari, uno di quelli che nasce ogni troppi anni. Ogni volta che si presenta al via la gente lo reputa come uno dei favoriti per la vittoria finale. Non importa che sia fuori condizione o che non tocchi la Mtb da più di un anno. Van der Poel è diventato un’icona del ciclismo. Quello che i tifosi possono vedere di lui però è solo una piccola parte di chi è Mathieu davvero. Oltre quegli occhiali che porta quasi sempre c’è un uomo che in pochi conoscono, che raramente lui ha voluto far conoscere.

In un’intervista al settimanale belga Knack però “l’olandese volante” ha svelato alcuni dettagli di chi è l’uomo Mathieu, oltre all’atleta fenomenale che è. Paure, il rapporto con la fidanzata, i “vizi” e il suo nuovo stile di vita. Mathieu si è finalmente svelato mostrando il suo lato umano, rivelando chi c’è dietro a tutti i suoi numerosi successi.

Ha parlato del periodo in cui ha avuto paura di dover lasciare il ciclismo («se continua così rinuncerò alla bici») quando non riusciva a recuperare dai problemi alla schiena, causati dalla caduta alle Olimpiadi di Tokyo. È tornato anche su “l’incidente” avvenuto in Australia: «Roxanne ha visto cosa è realmente accaduto. E quanto fosse ingiustificato quell’arresto. Ciò ha avuto un impatto profondo su di lei come su di me».

Questi sono alcuni dei momenti più difficili di Mathieu, quelle poche situazioni in cui il suo punto forte non è, ovviamente, potuto venir fuori: la capacità di essere indifferente. «Saper essere indifferente è uno dei miei grandi punti di forza. Non perdo il sonno per niente. Nemmeno per la pressione o le opinioni del mondo esterno. Forse più in passato, ma dopo tutte le belle e brutte esperienze ho imparato a mettere da parte questo aspetto. Se qualcosa mi tiene sveglio è perché non sto raggiungendo il livello che desidero. Ma non mi importa cosa ne pensa la gente. Non voglio mai dimostrare niente a nessun altro, solo a me stesso».

Mentre da atleta continuava a raccogliere successi dopo successi, anche nella vita personale Mathieu prendeva decisioni importanti, che lo hanno aiutato a migliorare anche come professionista. Quattro anni fa la convivenza con la fidanzata Roxanne: «da quando siamo andati a vivere insieme capisco anche quanto sia importante il riposo dopo un duro allenamento. Ad esempio ci piace andare a letto alle nove. Ci divertiamo a guardare insieme una serie Netflix». E poco tempo fa la decisione di trasferirsi in Spagna per gran parte dell’anno: «Ho meno impegni qui. Mi sento più a mio agio però: il motivo principale è che posso allenarmi con un tempo migliore. Mi piacciono anche gli allenamenti lunghi. Cinque ore al sole, con altri ciclisti, fermandosi per un caffè…». Ed allo stesso tempo anche un “vizio” in meno visto che: «Qui non ho nemmeno la PlayStation con me, mentre prima giocavo a Fortnite per ore».

Mathieu ha tolto la maschera da superuomo ed ha confermato ciò che tutti sappiamo. Dietro ogni campione c’è una persona come noi: un uomo che ha paura, che ama e che senza le persone che ha accanto non potrebbe essere chi è oggi.