Fox Kashima, non solo una nota di colore: l’oro si sente (non dappertutto)

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Avete presente quello splendido color oro presente (ormai da anni) sui componenti di altissima gamma Fox? Si tratta di un particolare strato applicato agli steli attraverso un procedimento chimico anodizzante, concepito dall’azienda nipponica ‘Miyaki Company’ una quindicina di anni fa (le prime forcelle arrivate in Italia risalgono al 2011), in piena epoca “26 pollici”. Come molti di voi sanno o possono immaginare, non si tratta solo di estetica, tutt’altro.

La Canyon Lux di MVDP, con forcella e ammo Kashima. Credit: Ross Bell


Il rivestimento “Kashima”, composto da una miscela di lubrificante solido (solfuro di molibdeno) e particelle di tungsteno (applicato tramite processo di vaporizzazione), offre infatti una capacità di auto-lubrificazione superiore (Fox parla di 4-5 volte in più) rispetto ai classici steli con finitura anodizzata-dura, rivestiti con il più economico ossido di alluminio.

La finitura può essere dorata o più tendente al bronzo, a seconda dello spessore del rivestimento scelto da Fox


La migliore lubrificazione serve a rendere il componente (che sia forcella, ammortizzatore o telescopico), non solo più accattivante alla vista, ma anche più performante e duraturo (meno soggetto anche a graffi e sbiadimento degli steli) nel tempo, grazie ad una maggiore capacità di scorrimento. All’atto pratico la differenza si sente, soprattutto per quanto riguarda la forcella, a parità di condizioni e manutenzione.


Il solo strato Kashima infatti non può e non deve compensare la qualità del resto della componentistica ed il periodico controllo (ed eventuale revisione) di elementi della forcella come raschiapolvere e boccole. Idem per l’ammortizzatore posteriore: non tutto dipende dalla finitura dello stelo, molto più importante è ad esempio l’ottimo funzionamento di tutta la cinematica del telaio.

Film Kashima sul telescopico? Ok il migliore scorrimento, ma per lo più una questione estetica. Tuttavia c’è anche un leggero risparmio di peso (seppur limitato) rispetto al Transfer SL “total black”


Per quanto riguarda il reggisella telescopico Transfer SL ad alto scorrimento, beh, qui il discorso è ben diverso: scegliere la finitura Kashima diventa una questione per lo più cromatica, potremmo dire di completezza e abbinamento con gli altri componenti. L’alta scorrevolezza non è infatti così essenziale per questo componente, considerando soprattutto la già ottima qualità (a parità di peso o quasi) di prodotti con prezzi nettamente inferiori. Si tratta dunque di un componente sì performante, ma non essenziale: solo per “dreambuilder” e poco più.


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