“Scaricare” il cambio è una di quelle abitudini che in pochi posseggono, ma che in tanti dovrebbero avere. Lasciare il cambio, al termine del proprio giro, in una posizione “di riposo” sembrerà un’inutile paranoia, un’idea malsana, ma come vedremo così non è. Alla lunga, soprattutto per chi fa tanti chilometri e il cambio lo utilizza in maniera intensiva, può fare la differenza in termini di efficienza e durata del componente. Può contribuire infatti a mantenere sempre “scattante”, anche dopo anni, tutta la trasmissione.
Ma allora, qual è questa posizione? Ci sono diverse teorie, possiamo dire tutte giuste. In linea di massima l’importante è evitare di lasciare la bici con la catena “incrociata”, con la gabbia del cambio allungata al massimo. Sono ok invece tutte quelle combinazioni che partono dalla metà del pacco pignoni in giù, che permettono di tenere la catena dritta e di non sollecitare inutilmente il cambio.
Stabilire con esattezza quale sia il rapporto più giusto da inserire può essere difficile, anche perché l’allineamento della catena cambia in base al tipo di trasmissione e di telaio. Possiamo dire però che la posizione ideale, nella stragrande maggioranza dei casi, si trova tra il terzultimo-quartultimo rapporto partendo dal basso.
Ciò che è fondamentale è infatti togliere pressione alla catena e al cambio, in primis per salvaguardare le molle di parallelogramma e bilanciere. Sono proprio questi due gli elementi maggiormente sollecitati quando si lascia il cambio in una posizione scorretta, in quanto anche loro con il tempo e l’utilizzo sono soggetti a usura e a perdita di tensione.
Nel caso si disponga di più moltipliche all’anteriore (oggi una rarità) è bene poi ricordarsi di posizionare la catena sulla corona più piccola. Infine, un ultimo promemoria: se si tiene alla propria bici, non bisogna assolutamente dimenticarsi dei due capisaldi della meccanica, pulizia e manutenzione. Anche le molle, infatti, necessitano della giusta cura e di una corretta lubrificazione. E si sa: una bici preparata a puntino è anche più veloce.