
Le scarpe da Mtb hanno subito notevoli evoluzioni nel tempo, non solo per quanto riguarda i materiali della tomaia e della suola, ma anche nei sistemi di chiusura. Oggi, i tre sistemi più diffusi sono: lacci, rotori e velcri.
Un cenno al sistema di regolazione per scarpe a cric: efficace ma ormai superato
Prima di entrare nei dettagli, però, può essere utile fare anche un piccolo accenno al sistema a cric, per pura correttezza informativa. Il cric è piuttosto efficace ma ormai raro, presente oggi solo in pochissimi modelli di fascia medio-bassa. E’ stato molto in voga fino a circa 10-12 anni fa, prima dell’introduzione delle ultime tecnologie, che l’hanno poi sostituito gradualmente per motivi principalmente estetici, ma anche per migliore efficienza nella regolazione.

I lacci: un ritorno vintage con buone prestazioni
Tornando ai sistemi oggi più comuni, iniziamo con i lacci. Sebbene possano sembrare il sistema più tradizionale, sono forse l’ultimo arrivato (per lo meno in maniera così consistente) nel mondo delle scarpe da ciclismo. Potremmo definirlo come un grande ritorno, data la presenza dominante nello scorso millennio, nel mondo delle bici da corsa. Se ben annodati, i lacci garantiscono una calzata stabile e avvolgente, e ovviamente duratura al passare delle ore. Tra i vantaggi ci sono sicuramente la resistenza e il costo contenuto. Tuttavia, questo aspetto potrebbe venire meno in modelli di alta gamma che presentano caratteristiche di pregio, come la suola in carbonio. Tra gli svantaggi c’è sicuramente l’impossibilità di regolazione durante la pedalata. L’estetica un po’ “vecchio stile” può invece essere o non essere apprezzata: o si ama o si odia.
I rotori: precisione e performance al top
Proseguiamo poi nella disamina con il sistema di chiusura con rotori, oggi forse il più utilizzato, specialmente nelle discipline più “pedalate”. La sua forza sta nella precisione nella regolazione, che consente alla scarpa di aderire perfettamente. Tra gli svantaggi, però, troviamo il costo elevato, poiché le scarpe con rotori sono generalmente più care, specialmente quando sono presenti due rotori per scarpa. Inoltre, alcuni modelli possono risultare delicati da maneggiare. Tuttavia, i rotori sono in molti casi sostituibili e, nel caso di BOA (colosso di questo settore), garantiti a vita.

I velcri: semplicità e praticità senza tempo
Passiamo infine al sistema a velcri, che rimane un grande classico, soprattutto nelle scarpe di fascia medio-bassa. La sua principale forza è la semplicità: la scarpa si indossa velocemente e con facilità, ed è generalmente meno costosa rispetto a modelli con altri sistemi. La regolabilità, però, è inferiore rispetto ai lacci e ai rotori. Sono una scelta ideale per chi non ha esigenze particolari e preferisce un sistema essenziale e pratico. Il numero di strappi può variare, da uno a tre; più strappi sono presenti e meglio posizionati, maggiore sarà la stabilità nella calzata. Insomma, un sistema ancora oggi efficace e consigliabile per una buona fetta di utenti che vive la bici per puro divertimento.
In sintesi, come intuibile, ogni sistema ha i suoi vantaggi e svantaggi. La scelta dipende dalle necessità individuali, dal tipo di disciplina praticata e dal budget a disposizione. E tu, quale soluzione preferisci?