Dai banchi di scuola alla vittoria in Brasile: non poteva partire meglio il 2025 di Elian Paccagnella

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Elian Paccagnella a braccia alzate, per la prima volta in Coppa del Mondo, sul traguardo di Araxá
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Settimana scorsa è andata in scena la seconda prova della Coppa del Mondo (ad Araxá, Brasile). Su un tracciato rinnovato rispetto al weekend precedente, le gare hanno regalato emozioni fino all’ultimo metro. Dopo un primo round un po’ sotto tono, lo scorso fine settimana i nostri portacolori si sono messi in mostra con tante buone prove: 4° posto per Simone Avondetto nel XCO Elite, doppio podio per Valentina Corvi tra le U23, ma a stupire più di tutti è stato Elian Paccagnella.

L’atleta del team Wilier-Vittoria ha raccolto il suo primo trionfo in Coppa del Mondo U23 nello short track del venerdì, mentre nel cross country del sabato ha conquistato il terzo posto, dimostrando che il successo del giorno prima era tutto tranne che un caso.

Ma chi è Elian Paccagnella?

Classe 2005 e altoatesino doc, Paccagnella vive le sue giornate diviso tra allenamenti intensi, trasferte internazionali e l’ultimo anno di liceo, con l’esame di maturità ormai alle porte. «Ho fatto quattro anni di asilo nido invece che tre, e adesso tocca recuperare», scherza Elian con un sorriso. La scuola, però, richiede il suo spazio, anche a costo di qualche rinuncia importante: «L’esame cadrà proprio lo stesso giorno dello short track di Val di Sole, la mia gara di casa. Inoltre, è proprio in quella disciplina che sono in testa alla classifica generale. È un peccato doverla saltare, ma la scuola viene prima».

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Scatto fatto a casa di Elian dopo l’argento Mondiale Junior di Glasgow 2023

Quello di Paccagnella con il ciclismo è stato un incontro quasi casuale, ma si è trasformato presto in una scelta di vita. Come molti bambini, ha cominciato con il calcio, praticandolo dai cinque ai dieci/undici anni: «Un giorno però mia madre ha notato una società di mountain bike vicino a casa, la SC Cardano, e mi ha proposto di provare. È stato subito amore. Ho sempre corso sia in mountain bike che in ciclocross fino al secondo anno della categoria junior, quando ho scelto di concentrarmi solo sulla mtb. Su strada ho disputato pochissime gare: un paio da allievi e una sola da junior».

Il biker bolzanino ha un carattere deciso: una volta fissato un obiettivo, lo insegue con ostinazione fino a che non lo raggiunge: «Non so se definirlo un pregio o un difetto, ma sono fatto così. In sella alla bici, invece, nonostante non sia leggerissimo, amo pedalare in salita. Mi piacciono anche i tratti tecnici e le discese, soprattutto quelle in cui serve davvero saper guidare e avere un gran controllo del mezzo. Un aspetto su cui devo migliorare, invece, sono gli sprint. La gara di short track che ho vinto in Brasile, infatti, l’ho conquistata con un attacco nel finale e non in volata».

La prima gioia in Coppa del Mondo

Il racconto della vittoria è lucido, ma ancora pieno di emozione: «L’anno scorso ho fatto molta fatica, soprattutto nelle prime gare. Non riuscivo a trovare il ritmo. Quest’anno abbiamo cambiato qualcosa nella preparazione invernale: l’idea era quella di partire subito forte. Detto ciò, non mi sarei mai aspettato di raccogliere questi risultati. Né in Brasile, né nelle gare successive. E soprattutto non mi sarei mai immaginato di trovare la mia prima vittoria in Coppa nello short track, disciplina dove lo scorso anno ho sofferto molto».

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Elian Paccagnella sul podio di Coppa del Mondo U23 per la prima volta in carriera (credit: Ross Bell)

La chiave del successo è stato il gioco di squadra: «Con Gustav (Pedersen, ndr) ci siamo parlati nel finale. Avevamo notato che la gara era molto tattica e che se avessimo collaborato potevamo fare molto bene. All’ultimo giro ero in quinta o sesta posizione quando sono scattato per provare a chiudere sull’americano, che si era leggermente nel giro precedente avvantaggiato. Quando gli sono arrivato sulle ruote, Gustav mi ha subito urlato di non fermarmi e di continuare a spingere. Mi sono girato: ho visto che nessuno mi seguiva e che il mio compagno si era messo a fare da tappo nel gruppo. Quindi ho messo giù il rapportone e ho tirato dritto fino al traguardo. In quei momenti non ho pensato a nulla, solamente a dare tutto ciò che avevo. È stato davvero incredibile. Vincere e salire per la prima volta sul podio di Coppa del Mondo è una sensazione che faccio ancora fatica a descrivere».

La preparazione per le gare in Brasile, segnate da caldo e umidità, non è stata facile: «I miei compagni hanno fatto molte ore sui rulli ben bardati e con le stufette per simulare il caldo clima brasiliano e alzare la temperatura corporea. Io l’ho fatto un po’ meno, soprattutto perché con la scuola avevo meno tempo a disposizione. Ho preferito sfruttarlo per allenarmi all’aperto e lavorare sulla condizione fisica, anche se questo ha significato trascurare un po’ l’adattamento al caldo. Alla fine, però, non l’ho sofferto così tanto».

Gli obiettivi del 2025

Le due prove brasiliane sono state solamente le prime tappe di una stagione molto lunga: «Uno degli obiettivi principali di questo 2025 è il Campionato Italiano. Ho una maglia da difendere e voglio portarla il più lontano possibile. Per quanto riguarda la Coppa del Mondo, invece, più che puntare a singole vittorie, che ovviamente fanno sempre piacere, importante sarà trovare una costanza nei risultati. Riuscire a raggiungere una continuità di prestazioni e rimanere tutto l’anno nelle prime posizione della classifica generale di Coppa è il mio vero obiettivo. Qualsiasi altro traguardo che raggiungerò sarà tutto di guadagnato».

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Dopo il successo ad Araxá, Elian Paccagnella è il leader della classifica di disciplina XCC U23 (credit: Ross Bell)

Il livello della Coppa del Mondo U23, quest’anno, si è “riequilibrato”. Molti dei dominatori della passata stagione (come Riley, Amos, Martin e Lillo) sono saliti di categoria, lasciando spazio a nuovi nomi: «I ragazzi che quest’anno sono diventati elite, erano atleti fortissimi e punti di riferimento per tutti lo scorso anno. Questo apre le possibilità di vittoria e di podio a un numero maggiore di bikers e rende le corse più tattiche. Anche perché penso che, rispetto allo scorso anno, il livello si sia leggermente abbassato. Detto ciò lo svizzero Finn Treudler è il nostro punto di riferimento, come penso di tutti».

L’importanza dell’ambiente Wilier per la crescita di Paccagnella

Fondamentale, nel suo percorso di crescita, è il ruolo che sta avendo la squadra: «In Wilier mi hanno accolto benissimo già l’anno scorso. Mi seguono e aiutano in tutto. Sono felicissimo di correre per loro e quest’anno abbiamo un team veramente fortissimo. Con l’arrivo di atleti del calibro di Luca (Braidot), Juri (Zanotti) ed Ella (McPhee), che si aggiungono al già presente Simone (Avondetto) è davvero come vivere un sogno per me. Fino a due anni fa li guardavo in TV, erano i miei idoli e speravo di farci una foto insieme un giorno. Oggi ci corro insieme».

Da loro Paccagnella prova ad assorbire il più possibile: «Osservo e ascolto ogni consiglio, provando poi a metterli in pratica appena possono. Rubo con gli occhi».

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Per Paccagnella difendere la maglia di campione nazionale U23 è l’obiettivo principale della stagione

I prossimi appuntamenti

Elian ha le idee chiare, e nonostante la maturità in arrivo, non ha nessuna intenzione di rallentare: «Tornerò a correre sabato 10 maggio a Haiming (Austria, ndr) per riprendere il ritmo gara in vista dei successivi appuntamenti di Coppa del Mondo: Nove Mesto due weekend dopo e Leogang il 7 e l’8 giugno».