Qualche settimana fa abbiamo parlato degli attrezzi fondamentali per iniziare a muovere i primi passi nel mondo del fai-da-te (per recuperarlo). In quell’occasione, però, abbiamo sottolineato un aspetto importante: non tutti gli interventi, se non c’è abbastanza tempo o esperienza a disposizione, possono essere fatti in autonomia, e alcune lavorazioni (soprattutto quelle che coinvolgono componenti delicati o costosi) è meglio lasciarle a mani esperte.
Oggi torniamo sull’argomento, per fare un po’ di chiarezza ed elencare quali sono le principali operazioni da evitare senza le condizioni necessarie.
Manutenzione fai-da-te: cosa non fare
Partiamo dallo spurgo dei freni, una delle procedure più delicate. Richiede attrezzatura e materiali specifici, oltre a una buona conoscenza del funzionamento del sistema frenante. Certo, niente che non si possa imparare, ma improvvisare non è mai una buona idea, soprattutto perché in mountain bike i freni servono eccome.

Un altro ambito da affrontare con cautela è quello del sistema tubeless, dalla trasformazione di una ruota (non sempre è una buona idea) all’installazione o stallonamento di un copertone. In molti casi serve un compressore o una pompa con serbatoio, e il rischio di sporcare e sporcarsi con il liquido sigillante è concreto. Se non si dispone di uno spazio adatto o dell’attrezzatura necessaria, meglio lasciare perdere.
Ancora più delicata è la revisione delle sospensioni. Questi componenti richiedono una competenza tecnica elevata e strumenti professionali. Non a caso, non tutti i meccanici sono in grado di effettuare una manutenzione approfondita. In questo caso, rivolgersi a centri specializzati è la scelta più sicura e sensata.


Alcune operazioni sembra semplici, ma non lo sono
Infine, ci sono quelle operazioni che sembrano semplici ma nascondono delle insidie. Pensiamo alla centratura di una ruota o alla regolazione di un cambio ex novo: entrambe richiedono manualità, precisione e strumenti adeguati. Improvvisare può portare a risultati controproducenti e, nella peggiore delle ipotesi, ad un ritorno dal meccanico affrettato.
Insomma, il fai-da-te è una grande risorsa, ma va affrontato con criterio. Conoscere i propri limiti è il primo passo per imparare davvero e, soprattutto, per non danneggiare la propria bici e sé stessi.