Non si può non partire dal mondiale di Andorra, che ha incoronato Alan Hatherly. Dopo il bronzo alle Olimpiadi, il sudafricano regala così al suo continente la prima maglia iridata della disciplina. Ha battuto gli altri due terzi del podio di Parigi: Koretzky, secondo, e Pidcock, terzo. Sesto Luca Braidot: un piazzamento dolceamaro dopo lo scottante quarto posto dei Giochi francesi. Tra le donne, invece, assolo irresistibile di Puck Pieterse, che ha anticipato la connazionale Terpstra e l’azzurra Martina Berta, che tira fuori dal cilindro una grandissima prestazione riscattando una stagione sottotono. Ma qual è il bilancio del cittì Celestino? Seconda nello short track alle spalle di Richards, Pauline Ferrand-Prévot saluta il circuito della mountain bike per tornare sulla strada e puntare al Tour de France. La campionessa olimpica merita un doveroso saluto. Ma torniamo al sorpasso “parigino” di Pidcock ai danni di Koretzky che tanto ha fatto discutere. Lecito o pericoloso? Cosa differenzia chi ha uno stile di guida aggressivo da chi, invece, ne adotta uno più “pulito”? Entrano in gioco tanti fattori: dai percorsi ai componenti… Prestigio. A metà settembre va in scena la penultima prova dello Scudetto, l’Etna Marathon: come allenarsi per chiudere in bellezza la stagione agonistica? Su quali aspetti conviene puntare? E ancora: lo stress test della Rossignol Mandate Shift Deore 12, l’Italian Bike Festival ormai dietro l’angolo, uno splendido servizio sulle bellezze del Canton Vallese e una lunga carrellata di foto, racconti e riflessioni firmate Martino Fruet, che ha chiuso la sua parabola nel cross country iniziata ormai trent’anni fa.