Leonardo Páez: speranze e progetti, sognando Tokyo

Leonardo Páez prontissimo per il clou della stagione (foto: Giant Polimedical)
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Abbiamo avuto l’opportunità di scambiare due parole con Leonardo Páez, atleta colombiano del team Giant Polimedical, per farci raccontare pensieri sensazioni che lo accompagnano in questo periodo, tra riflessioni sul presente e programmi per il futuro.

Ciao Leo, come stai? Come procede il tuo allenamento in questo periodo dell’anno?

«Ciao ragazzi, le cose vanno alla grande! In questi mesi, complice la situazione generale che sta migliorando, allenarsi è diventato più facile: rispetto all’anno scorso si può uscire con meno complicazioni, di conseguenza si può seguire con più costanza una tabella di allenamento completa. Per esempio, mi sto concentrando su allenamenti specifici che non avevo avuto modo di perfezionare, come simulazioni di gara, lavori ad alta intensità e sessioni di durata maggiore. E ad essere sincero, sono contento di poter tornare ad allenarmi in sella perché l’attività in palestra non mi piace molto: ci vado poco e al massimo faccio qualche esercizio a corpo libero».

Ottimo, ci fa piacere sentire che la tua tabella di marcia sia tornata a ritmi normali. Guardando avanti, cosa ti aspetti da questa stagione?


«Purtroppo, sebbene tante fasi dell’allenamento stiano tornando ad essere regolari, c’è ancora un po’ di incertezza per i prossimi mesi: in una situazione del genere, in cui non possiamo sapere con certezza come verranno gestite le competizioni e le varie gare, non è facile fare previsioni su come sarà l’anno. Però una cosa è certa: comunque vada, ce la metterò tutta».

Parlando di appuntamenti importanti, tra poco ci saranno le Olimpiadi di Tokyo. Come ti senti a riguardo?

«Ovviamente partecipare ai giochi olimpici sarebbe stato il raggiungimento di un bel traguardo, dopo avervi già preso parte nel 2008 e nel 2012. Purtroppo però la mia nazione, la Colombia, non ha guadagnato abbastanza punti in classifica per qualificarsi. Ma non ci perdiamo d’animo, ci sono altri appuntamenti importanti da qui alla fine dell’anno in cui voglio conseguire buoni risultati».

Passiamo al lato tecnico, e parliamo delle tue bici: quale ti piace di più?

«Non ho una risposta unica, perché molto dipende dalla gara che devo affrontare. Della XTC Advanced SL 29, che è una front, apprezzo senza dubbio la stabilità, specie nelle gare con salite lunghe. La Anthem Advanced Pro 29, invece, è una full suspended che risulta comoda e rigida nei percorsi tecnici, e ultimamente la uso spesso».

Quando non è in sella, cosa fa il campione del mondo?

«In realtà anche quando non gareggio mi dedico sempre alla bicicletta: prima ancora che atleta sono un grande appassionato, e mi piace prendermene cura facendo un’attenta e regolare manutenzione».

Ultima domanda, un’altra curiosità: cosa avrebbe fatto Leonardo Páez se non fosse diventato un ciclista professionista?

«Quando ho iniziato ad andare in bici ero un ragazzino, la usavo per andare a scuola. Poi ho iniziato a gareggiare e a vincere, e da lì ne ho fatto il mio lavoro. Onestamente non immagino un’altra strada: in sella mi sento realizzato, e oggi sono davvero contento».