Manutenzione Mtb in inverno: tutti i consigli da seguire

La manutenzione della Mtb è fondamentale prima dell'inizio della nuova stagione
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Si avvicina il periodo delle gare e la manutenzione mtb in inverno è a dir poco fondamentale. Si rimette mano alla propria bici: preparatevi al controllo generale di ogni componente prima di ripartire con i ritmi serrati, in vista della prossima stagione. Un passaggio in officina o degli interventi in autonomia per i biker più esperti e che hanno dimestichezza tra grasso, raggi per mettere a punto la catena, gli steli delle sospensioni, il movimento centrale e molto altro va considerato come un rituale. Prima di correre tra rocce e sentieri mozzafiato, seguite la scia di quimtbmagazine e la guida alla manutenzione mtb in inverno con tutti i preziosi consigli da seguire.

Manutenzione Mtb in inverno: interventi periodici e mirati a ruote, raggi e freni

I componenti da tenere sotto controllo prima e durante la stagione sono davvero tanti. Tra questi, le ruote, che sono costantemente stressate e a contatto con qualsiasi superficie (e sottoposte a velocità variabili): meritano un occhio di riguardo. Analizzarne il comportamento ci può salvare da spiacevoli sorprese. I campanelli d’allarme sono palesi.

Un aspetto che molte volte viene sottovalutato è il controllo completo e periodico della nostra bicicletta, sia nel cross country sia nell’enduro, ma anche nelle escursioni di tutti i giorni i nostri mezzi sono messi sempre sotto torchio e soggetti a molte sollecitazioni. L’intensa attività provoca un “allentamento” di diversi componenti come i cuscinetti del carro, il forcellino e non solo. Queste parti devono essere controllate con la giusta frequenza, in modo che il loro perfetto funzionamento ci faccia dimenticare che esistono. Fra esse, di un’attenzione particolare necessitano le ruote. Una ruota è composta da tre fondamentali: il cerchio, il mozzo e i raggi compresi di nipples e sono proprio questi ultimi a tenere tutto unito, ancora da una parte al mozzo e avvitati sul cerchio attraverso nipples all’altra estremità.

I raggi e i loro fissaggi sono uno dei punti messi più a dura prova durante le nostre uscite in Mtb e a causa dell’energia applicata sulla ruota è possibile che a lungo andare questi si possano allentare o rompere con un colpo brusco o magari a causa di un’elevatissima torsione.

Questo si può evitare, attraverso un controllo specifico al primo campanello d’allarme che solitamente “suona” con la prima sensazione di guida differente da quella che conosciamo bene. Le ruote commerciali sono vendute con tensionature standard, in realtà ogni rider può avere una ruota personalizzata secondo il suo stile e livello di guida, non è detto che una ruota top di gamma in carbonio ultra rigida possa andare bene a chiunque, solo perché è una delle migliori sul mercato, anzi può essere anche controproducente. Infatti una ruota molto rigida non va bene per un biker leggero e con una guida pulita e morbida, così come appunto la regolazione dei tiraggi non è uguale per tutti.

I meccanici più preparati sapranno consigliare quale sia la ruota migliore per ciascuno di noi e anche assemblarla in maniera ideale. Se tutto “gira” nel modo giusto potremmo arrivare anche a scordarci di essa, ma dobbiamo essere consapevoli che esistono campanelli d’allarme che dobbiamo assolutamente ascoltare per capire quando è il momento di portare la bici in officina per non rischiare di aggravare ulteriormente la situazione.

Uno dei segnali? La precisione di guida

Uno dei segnali riguarda la precisione di guida: una ruota molto rigida rende la bici più precisa, ma allo stesso tempo nervosa, questo comporta uno stile di guida “aggressivo” capace di anticipare curve e ostacoli in maniera decisa. Con queste caratteristiche di guida si crea un buon feeling con la propria bike. Nel caso in cui tale ruote dovesse “allentarsi”, perderebbe la sua rigidità e contemporaneamente perderebbe anche precisione. Diventa quindi più “morbida” facendoci perdere il buon feeling che avevamo: la sensazione è quella di non ritrovarci più con la mountain bike soprattutto nelle curve.

Questo può sembrare assurdo, ma molti non sanno che le ruote hanno la capacità di trasformare i nostri mezzi. Altro aspetto importante da considerare nella manutenzione mtb in inverno è la rigidità: se essa diminuisce, va a variare il comportamento soprattutto sullo scassato e nelle uscite di curva: se non siamo rider leggeri, morbidi e puliti ci accorgeremmo subito se la nostra ruota dovesse allentarsi perdendo la sua rigidità, perché la bici perderà la reattività alla quale eravamo abituati. Per concludere c’è un altro campanello d’allarme facile da intuire, il rumore provocato in fase di spinta o meglio quando si esercita una forza notevole sui pedali, tale rumore, simile a un ticchettìo, può essere provocato non solo dai raggi lenti, ma anche dai cuscinetti del mozzo posteriore che cominciano a dare i primi segni di cedimento. Sottolineati questi due aspetti fondamentali che fanno scattare i nostri campanelli d’allarme, possiamo passare all’aspetto tecnico o meglio alle precauzioni che dobbiamo adottare nei confronti delle nostre ruote. Il meccanico saprà già come agire sul vostro set, ma ciò che segue potete farlo anche voi.

Manutenzione Mtb in inverno: tutti i possibili e utili controlli da effettuare

Catena: almeno una volta al mese è bene smontarla e pulirla adeguatamente con uno spazzolino e con il petrolio bianco. Il 90% delle catene hanno la clip che deve essere sganciata per poterle rimuovere. La crip si riconosce perché è l’unica con l’incastro. Se non l’avete fatevela installare dal vostro meccanico altrimenti non vi sarà facile procedere alle operazioni di pulizia. Di solito la clip si apre a mano spingendo la maglia a stringere. Esiste anche una pinza specifica per sganciare la clip ma se non avete la pinza o se la clip non viene via provate questa tecnica che vi sarà di sicuro aiuto. Incastrate la catena come indicato nella foto sotto e martellate leggermente l’anello sul lato in uscita.

Controllo delle viti: questa è una operazione molto importante perché le viti tendono spesso ad allentarsi su una MTB. Controllatele tutte, in particolare quelle della zona sterzo, quella che sorregge il deragliatore e i perni ruota. Le viti vanno strette con una determinata forza (specialmente se avete una bici in carbonio). Tale forza di norma è incisa vicino alla testa della vite (es. 6N) quindi comprate una chiave dinamometrica (anche economica) e per evitare di fare danni e non serrate a morte.

Controllo delle pastiglie: le pastiglie freno sono composte da un supporto acciaio/alluminio e da un ferodo che si consuma strisciando sul disco. Bisogna controllare che lo strato di ferodo non sia così consumato da andare a frenare con il supporto. Di norma tale operazione è fattibile senza smontare nulla, basta guardare la pinza dall’alto con l’aiuto di una torcia.

Controllo dei dischi: anche i dischi si consumano e il loro spessore non deve scendere sotto un determinato valore per evitare catastrofiche rotture (di solito lo spessore minimo è 1,5 mm ma tale valore può cambiare ed è inciso all’esterno di ogni disco).

Misurate con il calibro lo spessore in vari punti facendo attenzione a beccare con le battute del calibro solo la zona dove le pastiglie lavorano a piena superficie. Controllate anche se i dischi sono dritti. Di solito, se sono storti, ve ne sareste dovuti accorgere in quanto un disco storto con la rotazione innesca un rumore a tratti. Fatelo girare con una luce puntata dal lato opposto delle pastiglie, capirete subito se è storto oppure no.

Controllo dei cuscinetti: di base ci sono 4 gruppi di cuscinetti su una MTB front ai quali si aggiungono quelli dei leveraggi presenti sulle full. Di norma vanno controllati o valutati tutti allo stesso modo:

– Rotazione: Facendo ruotare il cuscinetto (sia esso di una ruota, del movimento centrale, dei pedali o dello sterzo) il cuscinetto deve ruotare senza fatica e senza impuntare. Applicando una forza minima il cuscinetto non deve girare a scatti.

– Gioco: Forzando il cuscinetto in modo ortogonale al senso di rotazione l’incastro non deve avere giochi.Per controllare i cuscinetti dello sterzo mettete una mano sul freno anteriore e l’altra tra la piastra della forcella e il canotto. Frenate e fate oscillare la bici avanti e indietro. Dovreste percepiere eventuali giochi. Per quanto riguarda i pedali afferrateli con una mano e forzateli verso l’alto e verso il basso. Per le ruote spingetele sul raggio esterno. Idem per i cuscinetti del movimento centrale.

Controllo delle coperture: lo stato delle coperture è importantissimo. Fate girare le ruote e controllate la superfice (se avete spacchi, tagli ecc..). Ricordate che la pressione delle ruote và controllata prima di ogni uscita e se avete delle ruote tubeless il liquido al suo interno và controllato al massimo ogni 2 mesi e comunque dopo ogni foratura.

Controllo del cambio: non meno importante è il controllo della registrazione del cambio. Io uso questa tecnica per capire se il cambio è apposto oppure no. Mettete la catena sulla corona anteriore centrale (se avete la doppia quella grande) e sul secondo pignone più piccolo. Fate girare i pedali e premete leggermente il comando cambio come se doveste passare al rapporto posteriore più grande. Premete piano e prima di arrivare al clik la catena deve salire sul rapporto superiore. Lasciando il comando la catena deve tornare al suo posto.

Controlli generali: ultimi ma non meno importanti sono i controlli generali. Quando pulite la bici o smontate qualcosa osservate il telaio nei punti critici alla ricerca di eventuali crepe, osservate la bordatura dei cerchi alla ricerca di bozze e cercate di approfondire tutto ciò che vi sembra anomalo. Quando uscite in bici prestate attenzione ai rumori e cercate di capire d dove provengono e da cosa dipendono, al funzionamento del cambio e alle sensazioni di guida.