Chi è Sara Cortinovis (e perché è da tenere d’occhio)

Sara Cortinovis nella squadra del Team Relay scelta dal ct Mirko Celestino
Tempo di lettura: 2 minuti

Voleva essere un esempio, sta diventando un traino. C’è qualcosa di speciale negli occhi di questa ragazza bergamasca, vent’anni appena, che adesso guarda le sue foto e non si riconosce più. Sara Cortinovis ha molte immagini di sé. «Ero una bambina rotonda, con una bici ultra usata e che arrivava sempre ultima alle gare. Mi passavano davanti anche i chiudi pista», ha raccontato. Oggi è una giovane donna che vince. «Mi sto godendo la mia vita, un colpo di pedale alla volta»: è così che si descrivere su Instagram. Colpi di pedale che l’hanno portata al terzo posto a Lenzerheide. In Svizzera, l’11 giugno, si è disputata la Coppa del Mondo XCO e l’azzurra si è presa con le unghie e con i denti il terzo gradino del podio tra le Under 23. Un inizio di stagione strepitoso. 

Ciò che le ha permesso il salto di qualità è sicuramente l’inserimento nelle corse tra le migliori mountain biker che hanno meno di 23 anni. Una crescita necessaria, ma non scontata. Cortinovis è un’atleta che ha avuto un livello di crescita esponenziale. Ma sempre piena di filosofia zen. Perché, ha detto, «questo sport mi rende felice, mi insegna quello che non si può imparare a scuola e mi regala emozioni uniche quindi penso che questo legame tra me e la bicicletta rimarrà sempre». L’altra novità è arrivata dalla proposta di correre con una squadra all’avanguardia nella disciplina della mountain bike, il team Santa Cruz FSA di Francesco Bondi, l’uomo che tiene insieme tutto con il performance coach Andrea Tiberi.

Quella di oggi, 11 giugno, in Svizzera era una gara della specialità olimpica del cross country. Un terreno favorevole alla ragazza di Albino, provincia di Bergamo, e su cui le italiane hanno grande tradizione: Paola Pezzo docet. La campionessa olimpica di cross country aveva fatto sognare e emozionare tutti gli appassionati per ben due giochi olimpici di fila, quelli di Atlanta nel ’96 e quelli di Sydney del 2000. Ha lasciato il mondo professionistico nel 2005 e dopo di lei non abbiamo più avuto stelle così luminose. E vincenti. Sara è ancora un lumicino, l’età gioca a suo vantaggio, ma le premesse sono ottime. 

Tanto che il 2024 sarà un anno chiave per saperne di più. Parigi e le Olimpiadi sono un progetto per Sara, la maglia azzurra è nel suo domani. Oggi sono però la Coppa del Mondo e la prova di cross country a segnare il percorso di Sara. Il tutto va letto in chiave più larga, tenendo insieme i risultati di questi ultimi anni. Al grande successo di domenica 11 giugno, infatti, è da affiancare la medaglia di bronzo vinta dalla biker nel 2021 ai Campionati Mondiali juniores. Un successo impreziosito da una serie di altre vittorie ottenute nello stesso anno: la conquista della maglia tricolore e un argento agli Europei. Voleva essere un esempio. «Spero che guardandomi gli altri imparino a non mollare mai». Ci sta riuscendo.