ITALIANI MARATHON 2023 / Breve, poca pianura e molto spettacolo: tutti i segreti del percorso

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Scatterà questo sabato da Telve (Tn), in Valsugana, il Campionato italiano Marathon. Il percorso sarà simile a quello delle passate edizioni di Valsugana Wild Ride, evento dalla fondazione recente, ma già di grande successo. Ad attendere gli atleti c’è un tracciato relativamente breve ed al contempo molto esigente. I chilometri saranno infatti solo 70, mentre il dislivello positivo da affrontare sarà di ben 3.400 metri. Di pianura ce n’è poca e molto probabilmente questo esalterà la spettacolarità della gara. Anche nell’edizione dello scorso anno ci fu poco attendismo, con l’attacco vincente sferrato da Marco Rebagliati sulla salita Hors Catégorie di Forcella Mendana. Quasi sicuramente anche quest’anno vedremo una grande selezione fin dalla prima salita, che porta fino ai 1.815 metri di Coston di Ciste e selezionerà i migliori dal resto del gruppo. La seconda parte di gara prevede lunghi tratti di discesa poco tecnici, che potrebbero però rimescolare le carte favorendo il recupero da dietro dei meno scalatori. Le discese saranno molto scorrevoli e con fondo battuto, ma gli atleti dovranno prestare particolare attenzione in alcuni tratti resi insidiosi dalla presenza di grandi rocce.

Si sa, in Mountain Bike l’imprevisto è dietro l’angolo e il rischio di forature aumenta quando le velocità sono alte e il terreno diventa pietroso. Anche il finale di gara non è assolutamente da sottovalutare, con lunghi tratti asfaltati, rampe impegnative ed insidiosi passaggi nei centri abitati. Inoltre, in caso nel drappello di testa ci siano più atleti di una stessa squadra, questi potrebbero approfittare della superiorità numerica per attaccare nelle fasi di studio e prendere il largo. Insomma, di salita in programma ce n’è tanta, ma non è detto che la gara si decidi per una mera questione di gambe.

Per quanto riguarda le bici, il percorso non richiede particolari scelte tecniche: molto probabilmente al via ci saranno quasi tutte full suspended, con gomme tubeless dal disegno artigliato all’anteriore e scorrevole al posteriore. Nel ritiro di qualche settimana fa della Nazionale italiana, Diego Rosa, uno dei favoriti per la gara maschile, ha pedalato sui sentieri della Valsugana con la nuova Epic WC di S-Works, una bici “ibrida” con sospensione dall’escursione molto ridotta al posteriore. Per tutti coloro che ne avranno la possibilità, le cosiddette bici “softail” potrebbero rappresentare la scelta più azzeccata: una piccola sospensione al posteriore garantisce un maggiore assorbimento di urti e vibrazioni rispetto ad una front, oltre ad una maggiore trazione e stabilità in salita. Rispetto ad una full invece, queste bici sono più rigide, leggere e scattanti. In una gara come quella in questione, con tanta salita e con un livello dei partecipanti a dir poco stellare, questi fattori sono assolutamente da considerare, in quanto anche una piccolezza tecnica come un telaio più leggero o più rigido potrebbe fare la differenza.