PRESTIGIO / Tre Valli Bike Fun, tra tradizione e innovazione

Tre Valli Bike Fun
La Gran Fondo Tre Valli Bike Fun è in programma il 24 marzo
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Non prendete appuntamenti per il prossimo 24 marzo: a Tregnago, in provincia di Verona, andrà in scena la Tre Valli Bike Fun, seconda prova del Prestigio MTB Magazine. Un evento che negli anni si è preso la scena con un programma accattivante e un percorso tutto da scoprire.

Come spiega Simone Scandola della Tre Valli Bike Fun, «la Gran Fondo nasce dalla passione di un gruppo di amici ciclisti di Tregnago, ispirati dalle prime mountain bike arrivate dalla California. Volevamo creare un evento che non solo mettesse in risalto le sfide sportive, ma anche che valorizzasse la bellezza e la cultura del nostro territorio. La prima edizione si svolse nel 1999, trasformando la visione in una celebrazione annuale che attira ciclisti da tutta Italia. Il gruppo che creo’ la Tre Valli è il gruppo Bi@Bike e gran parte dei suoi fondatori e artefici sono ancor oggi il motore dell’evento».

Tre Valli Bike Fun: il programma

Si parte già sabato 23 marzo con alcuni eventi correlati alla gara vera e propria, assolutamente da non perdere. Scoprite la Val d’Illasi con un tour in mountain bike accompagnati dalle guide di KM Experience, tra i suoi sentieri e vigneti, arricchito dalla visita alla cantina Adolfo Sabaini per una degustazione dei loro vini pregiati. E perdetevi tra l’Expo Village, dove troverete le ultimissime proposte del mondo bike, e non solo.

La forza della Tre Valli risiede chiaramente nella sua storicità e nel percorso consolidato che i partecipanti hanno imparato ad amare e aspettarsi. «Tuttavia, ci piace sempre dare un tocco di freschezza all’evento – spiega Scandola – Per il 2024, stiamo lavorando su alcune iniziative entusiasmanti che aggiungeranno valore all’esperienza complessiva senza stravolgere l’essenza della gara che i nostri partecipanti conoscono e amano. Stiamo pianificando con cura questi elementi e, sebbene al momento preferiamo mantenere un po’ di mistero, possiamo assicurare che ci sarà qualcosa di speciale ad attendere i partecipanti. Ci stiamo focalizzando su iniziative che arricchiscano l’esperienza dei ciclisti e degli spettatori, mantenendo l’equilibrio tra tradizione e innovazione».

Le novità e il futuro

Tradizione e innovazione si uniranno anche nel futuro, un futuro che appare roseo per la Tre Valli Bike Fun. «Stiamo osservando con interesse il crescente numero di eventi che sembrano richiamare lo spirito e le tradizioni del passato.
La nostra filosofia è sempre stata quella di non limitarci all’aspetto puramente agonistico delle competizioni ciclistiche. Crediamo fortemente nel potenziale di eventi come il nostro nel promuovere il territorio e la sua cultura, oltre alla pura competizione sportiva. Questo approccio, un po’ controcorrente rispetto a certe tendenze attuali, è parte integrante del nostro DNA e intendiamo continuare su questa strada
».

Ma come spiega Scandola ci potrà essere anche altro nei prossimi anni. «Per quanto riguarda le novità, non escludiamo la possibilità di organizzare eventi gravel in futuro, ma la nostra priorità rimane la valorizzazione dell’evento che da quasi trent’anni attira ciclisti da ogni parte d’Italia. Potremmo considerare l’idea di trasformare la nostra manifestazione in un festival più ampio che racchiuda diversi eventi, seguendo l’esempio di quanto avviene in altri paesi. Questo ci permetterebbe di offrire un’esperienza ancora più ricca e variegata ai partecipanti e agli appassionati del ciclismo».

Tre Valli Bike Fun: ogni storia merita di essere raccontata

Alla Tre Valli ogni partecipante ha una propria storia che vale la pena di essere raccontata, ma sicuramente quella che hanno vissuto i partecipanti dell’edizione 2015 è stata una vera e propria edizione memorabile così come lo fu quell’anno la Milano-Sanremo corsa sotto una fitta nevicata.

«Ci svegliammo la mattina con una violenta pioggia che si trasformo’ sulla sommità del primo GPM in una bufera di vento e neve. Probabilmente fu l’unica vera edizione corsa con condizioni avverse, ma quei partecipanti che corsero quell’anno avrebbero molte storie da raccontare».