Cannondale Scalpel 2024: cosa cambia (nel dettaglio) rispetto alla precedente e le “ambigue” somiglianze con la HT

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Nell’ultimo mese tanti, tantissimi brand hanno “prestato” nuovi prototipi ai propri team, che hanno contribuito come di consueto a generare grande fermento nell’ambiente.

Scalpel 2024. In foto la versione ‘Carbon 1’

Nel lungo elenco, tra i più recenti, sono da inserire sicuramente la Ktm Scarp Exonic utilizzata alla Cape Epic e la BH di Jofre Cullell vista al Superprestigio di Ancin, a cui si è aggiunta per qualche ora anche l’inedita Cannondale Scalpel.


E’ stata infatti notata domenica, alla Cape Epic (utilizzata dall’iridata Mitterwallner e Lill, seconde nella GC finale) e poi in Svizzera (pedalata da Aldridge e Andreassen, di Cannondale Factory Racing), prima di comparire nella giornata di martedì in maniera ufficiale su tutte le piattaforme social. Certo, quando un prototipo viene utilizzato dagli atleti dei Factory Team vuol dire che questo sia già in fase piuttosto avanzata, ma l’annuncio di questa nuova Scalpel è avvenuto inaspettatamente, un po’ come un fulmine a ciel sereno.

La Scalpel precedente. In foto la versione Lab71 con grafica in edizione limitata, utilizzata dagli atleti del Factory Team nel corso della passata stagione


Dalle foto scattate nei campi gara è apparso evidente fin da subito un sistema sospensivo con carro “pivotless” simile a quello presente sulla “vecchia” Scalpel, con Flexpivot (un sistema che sfrutta le proprietà della laminazione del carbonio) sui foderi bassi (ora però non più asimmetrici) e Chain Stay Garage, ovvero il punto in cui il triangolo anteriore ingloba il carro posteriore. Idem per la forcella Lefty Ocho, rimasta pressoché invariata per i modelli di alta gamma.

Lefty Ocho in azione


Da un punto di vista puramente estetico la forma delle tubazioni, piuttosto rotondeggianti e sottili ma squadrate in alcuni punti, ricorda e non poco quella della versione HT, l’ultima Front del colosso statunitense. Una somiglianza che si fa notevole soprattutto nella parte anteriore del telaio e nella zona di sterzo.

Scalpel HT. Front sì, ma la somiglianza con la nuova Scalpel è evidente


Rispetto alla precedente versione di Scalpel “full suspended”, il top tube è cambiato radicalmente: ora è più sottile e “lineare”, e non presenta più il design in due pezzi con una parte del tubo orizzontale parallela al terreno (o quasi) e una parte (dal punto di innesto dell’ammortizzatore al tubo di sterzo) orientata verso l’alto. Altre modifiche evidenti sono state apportate al tubo obliquo, ora con un andamento più sinuoso nei pressi del movimento centrale e della zona di sterzo.


Altre differenze interessanti riguardano il tubo sella, modificato per alloggiare telescopici con più escursione. Una modifica che ha richiesto anche un riposizionamento del secondo portaborraccia, fissato su un prolungamento del tubo costruito appositamente. Rispetto alla vecchia Scalpel cambia anche il passaggio cavi, ora interno alla serie sterzo e più ordinato, soprattutto per le versioni dotate del nuovo manubrio integrato SystemBar XC-On.


Ma passiamo ora alle geometrie: rispetto alla vecchia Scalpel, il piantone verticale si accorcia di 4 centimetri per taglia e si verticalizza (da 74.5° a 75.5°), lo sterzo si apre (da 68° a 66.6°), il reach si allunga, così come il carro (di qualche millimetro, in base alle taglie). La differenza si fa ancor più considerevole se si considera l’interasse totale della bici, aumentato di tre centimetri e oltre per taglia. Una scelta, questa, che segue la tendenza generale del mercato e va di pari passo con l’aumento del travel, passato da 100 millimetri a 120: una bici più lunga e con più escursione è infatti una bici più stabile e capace in discesa, che non teme i percorsi più impegnativi del Cross Country odierno.

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