Filippo Colombo non ci sta: lui a Parigi voleva esserci davvero. Per questo la notizia dell’esclusione dai convocati della nazionale svizzera per le Olimpiadi non l’ha presa bene, anzi. L’atleta della Scott ha espresso tutta la sua delusione ed il suo rammarico in un post Instagram dove ha chiaramente detto di «fare fatica a trovare una spiegazione» per la mancata convocazione. Dopo la scorsa stagione, resa un inferno dalla caduta alla Parigi-Roubaix, Colombo aveva scelto di dedicarsi al 100% alla mountain bike questa stagione con l’obiettivo di rappresentare la sua nazionale a Parigi 2024. I risultati di inizio stagione lo avevano reso, almeno sulla carta, uno dei favoriti: quattro vittorie nella prima parte di stagione, due podi nelle prove olimpiche di Coppa del Mondo in Brasile e, così, la terza posizione nella classifica di Coppa dopo la prova di Nove Mesto. Al suo posto sono stati scelti invece Nino Schurter, che difficilmente sarebbe potuto non essere convocato visti i risultati della scorsa e di questa stagione e la sua carriera, e Mathias Flückiger, partito non benissimo questa stagione ma forte dei risultati ottenuti in carriera e della bella chiusura della scorsa stagione.
Così la nazionale svizzera ha scelto di preferire l’esperienza portando due atleti già medagliati e che in totale hanno già corso sei Olimpiadi, piuttosto che Filippo Colombo, che aveva già partecipato alle Olimpiadi di Tokyo arrivando dodicesimo (mentre Nino e Mathias arrivarono rispettivamente quarto e secondo), quando si potevano portare ancora tre atleti invece che due come adesso. La scelta non è stata sicuramente facile e già lo stesso Flückiger si era espresso sul controsenso dell’evento olimpico che vede esclusi tanti dei migliori atleti del mondo della mountain bike a causa del nuovo limite di due atleti per nazione. Basti pensare che la Svizzera ha nelle prime venti posizioni del ranking mondiale cinque atleti (oltre ai tre già nominati ci sono Michael Guerrini e Lars Forster) e che quindi a Parigi alcuni dei migliori atleti del mondo non ci potranno essere. Flückiger per questo aveva dichiarato che sarebbe «più facile essere tra i primi dieci alle Olimpiadi che in Coppa del Mondo», un controsenso.
Comunque, a meno di clamorosi colpi di scena (come un infortunio di uno dei due atleti convocati o una, improbabile, presa di posizione della federazione svizzera nei confronti di Flückiger per il controverso caso doping), Filippo Colombo non sarà alle Olimpiadi. Tanti i messaggi di conforto da parte degli altri atleti (sia del mondo della mountain bike come Titouan Carod che del mondo della strada come Vincenzo Nibali) nei suoi confronti, ma soprattutto l’idea di poter ricalcolare gli obiettivi della stagione e pensare in avanti e, soprattutto, in grande. Meno di un mese dopo l’evento olimpico ci saranno infatti i mondiali di Pal Arinsal a cui Colombo potrebbe arrivare meglio rispetto a tutti gli avversari impegnati a Parigi, un’occasione da non perdere e per cui ora sarà più motivato che mai.
Queste le dichiarazioni di Filippo Colombo su Instagram: «Qualche ora fa, sono tornato a casa e faccio fatica a trovare una spiegazione per non essere stato selezionato per i Giochi Olimpici di quest’estate a Parigi. Sto cercando di smettere di cercare i motivi di questa decisione perché forse è meglio non conoscere tutte le motivazioni». Le parole di Filippo sono nette come un colpo di scure. Tuttavia, aggiunge, «sono orgoglioso dei progressi fatti dall’incidente di aprile scorso. Ho condiviso poco della mia sofferenza, ma chi mi sta vicino sa quanto ho lavorato duramente per tornare a questo livello. Voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno sostenuto in questo periodo, e mi dispiace profondamente non poterli ripagare con una partecipazione olimpica». Colombo non si è mai arreso, non lo farà nemmeno questa volta. L’atleta svizzero ha infatti aggiunto che «fortunatamente», le competizioni «di quest’anno non sono finite, ed essere terzo nella classifica generale della Coppa del Mondo mi motiva a fare bene in questa manifestazione». Ha poi concluso: «Nella mia vita, ho sempre dato tutto me stesso e molte volte mi sono avvicinato a grandi obiettivi, trovando sempre ostacoli significativi lungo il percorso. Spero che un giorno tutti questi sforzi vengano premiati».