Si è parlato del lancio di Specialized di una nuova Mtb biammortizzata in alluminio. Un materiale con cui 10-15 anni fa si costruivano ottimi telai, ma che con l’avvento del carbonio e dei nuovi standard, ormai da qualche anno, è relegato (ingiustamente) solo a modelli di bassa e (raramente) media gamma. La notizia della fiammante e totalmente rinnovata (la versione precedente era Front) Chisel ci ha perciò quasi stupito, trattandosi di un genere di bici diventato al giorno d’oggi insolito.

La Chisel riprende geometrie e soluzioni tecniche della Epic 8, il modello di punta di Specy, ma con prezzi decisamente pù accessibili: 2.600€ per le due versioni “base” e 3.300 per la Comp con RockShox SID all’anteriore e trasmissione Shimano SLX. Questo, oltre al materiale del telaio, anche grazie alla scelta dei componenti non di primissima fascia.

Il marchio di Morgan Hill ha pensato però anche a una versione kit telaio, al momento dal costo di 1.700€, che è perfetta per tutti coloro che desiderano allestire a propria discrezione un telaio simile con componenti da ‘dream build’. Una scelta che secondo noi è più che azzeccata, perché l’alluminio non per forza significa base di gamma: con la giusta selezione dei componenti, anche con un telaio in alluminio, è possibile raggiungere ottimi risultati in termini di prestanza e peso. Con cifre non folli, anche al giorno d’oggi, ci si può divertire e addirittura “osare” le competizioni.

Con un telaio simile, buone ruote e gruppo di discreta fattura è possibile scendere tranquillamente al di sotto dei 12 chili: un ottimo risultato se si considera che buona parte delle bici di Coppa del mondo si aggirano oggi sui 10.5-11 chilogrammi.

La Chisel non è l’unica Full da 120 millimetri di questo genere, ma ha sicuramente il merito di aver riacceso in questi giorni l’interesse per la lega. Anche Orbea, ad esempio, produce una versione di Oiz in alluminio, così come Scott con la Spark e Trek con la Top Fuel.

Ottime bici che sono sì un buon punto di partenza per neofiti e giovani atleti, ma anche una buona base per i più esperti su cui costruire la propria bici personalizzata un passo alla volta. La speranza è quella di vedere d’ora in avanti più bici così, in alluminio e da competizione, che rendono senza dubbio ancor più “democratico” il mondo della Mtb e delle gare.