Rabensteiner sulla prossima stagione: «Nel 2025 cambio squadra e punto al Mondiale»

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Fabian Rabensteiner in azione con la maglia dell'Italia all'ultimo Europeo Marathon (credit: uec_cycling)
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La stagione 2024 di MTB è ormai volta al termine. Conclusasi lo scorso weekend la Coppa del Mondo, diversi atleti sono già partiti per le vacanze. Anche se c’è chi preferisce passare questi giorni di riposo in famiglia e non in qualche meta turistica. «Questo weekend ho un ultimo impegno visto che sono iscritto alla Roc d’Azur. Da lunedì mattina vado ufficialmente in ferie», ci ha rivelato Fabian Rabensteiner, fresco plurivincitore della Coppa del Mondo Marathon.

«Non ho programmi per le mie vacanze. Ora mi sto allenando da mia sorella e penso che passerò il prossimo mese qui con la mia famiglia». Anche perché come ricorda FabianDurante l’anno siamo sempre in giro per il mondo. Quando ci si riposa è giusto tornare a casa e ricaricare le batterie».

La conferma della vittoria in Coppa del Mondo è sicuramente il miglior risultato stagionale per il nativo di Bressanone, anche se il calendario con solo 3 tappe ha lasciato anche a lui l’amaro in bocca: «Questo era il mio principale obiettivo della stagione e sono felice di esser riuscito a centrarlo. Vincere la classifica generale di una manifestazione a tappe dislocate su tutto l’anno è sempre difficile perché bisogna essere costanti per diverso tempo e su più terreni. Sicuramente tre gare per una competizione di questo tipo sono poche. Sia perché riduci di molto lo spettacolo, ma soprattutto perché penalizzi troppo gli atleti. Se hai solo tre occasioni non puoi sbagliarne neanche una o sei fuori dalla lotta per la vittoria finale. I momenti no, però, sono naturali nel corso di una stagione e avere 7/8 gare ti permette anche di avere anche un passaggio a vuoto nel corso della stagione. Con sole tre prove vince chi è veramente stato impeccabile, ma sarebbe meglio averne di più. Detto ciò, so che qualcosa sta bollendo in pentola e voci mi hanno detto che stanno creando qualcosa di nuovo. Staremo a vedere, sperando che sia qualcosa di migliore rispetto agli ultimi anni».

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Fabian Rabensteiner vince la Coppa del Mondo per la seconda volta di fila

Rabensteiner ha un’idea ben precisa per risollevare il movimento XCM: «Secondo me sarebbe corretto fare un circuito unico con le tappe che abbiamo disputato negli ultimi anni di Coppa del Mondo e le gare del calendario marathon che si sono dimostrate più solide. Queste corse, infatti, hanno grande visibilità, una buona organizzazione e un percorso collaudato, che nuove località non avrebbero. Non serve cercare nuovi percorsi, nuove sedi e posti non ancora battuti».

Un esempio di quello che intende Fabian potrebbe essere il Mondiale di quest’anno di Snowshoe, che ha presentato un percorso che ha lasciato abbastanza delusi i veri maratoneti: «Quello mondiale è stato un percorso che ha avvantaggiato tanto, forse troppo, gli specialisti del cross country. La prima parte di gara, infatti, era eccessivamente tecnica e nervosa. Ciò ha favorito molto gli atleti che provenivano dall’XCO, in quanto sono più abituati a percorsi del genere. Il secondo tratto doveva invece essere quello più a vantaggio di noi maratoneti, ma il divario che si poteva fare nelle prime discese era eccessivo da recuperare poi. Anche perché i pochi maratoneti che sono riusciti a rimanere davanti avevano bruciato già troppe energie fisiche e mentali per fare la differenza. Secondo me bastava alternare tutte quelle discese che c’erano a inizio percorso con una o due salite da 15/20 minuti, in modo da livellare il tracciato e rendere la corsa più accessibile a tutti».

Il classe ’90 era proprio uno di quegli specialisti dell’XCM che era riuscito a rimanere davanti nel primo tratto. Però, anche a causa dei problemi di salute accusati nei giorni precedenti alla prova, ha perso molto nel tratto centrale della gara, chiudendo poi 21°: «Sicuramente non ho vissuto l’avvicinamento migliore a un evento così importante. Dopo il terzo posto all’Europeo sono rimasto un po’ fermo perché ho contratto il Covid. Questo mi ha poi costretto a spendere molto per ritrovare la condizione che avevo in poco tempo. Mi sono allenato tanto e forse ho pagato il grande sforzo non trovando una giornata buona la domenica del Mondiale. Ho provato a stare davanti all’inizio, tenendo anche bene nel tratto a me meno congeniale. A metà corsa, però, ho sentito mancarmi le forze di colpo. Non riuscivo più a tenere il passo del gruppo e ho dovuto mollare. Nel finale mi sono ripreso un attimino e sono riuscito a recuperare qualche posizione, ma i più forti erano andati».

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Fabian Rabensteiner e Claudia Peretti, bronzi europei nelle rispettive categorie della Marathon (credit: FCI)

Le forze sono però tornate nel weekend successivo, dove a Fabian è bastato un terzo posto a Lake Placid per portare a casa la Coppa del Mondo 2024 (la seconda consecutiva): «Una settimana in più mi ha aiutato a riprendermi al meglio e le cinque ore di sforzo al Mondiale mi hanno permesso di riprendere il passo gara. C’è anche da dire che quello di Lake Placid era un percorso molto veloce, senza difficoltà tecniche, con strade larghe e salite corte. Quindi era più adatto alle mie caratteristiche rispetto a Snowshoe».

Nonostante il 2024 sia stato un anno pieno di successi il classe ’90 non ha ancora la pancia piena e la testa è già proiettata alla prossima stagione: «L’anno prossimo cambieranno tante cose, ma spero di continuare su questa strada. Voglio confermarmi ancora a livello internazionale e magari vincere negli appuntamenti mancati quest’anno».

Il mondiale 2025 di Grand Raid sarà il principale obiettivo: «Quello del prossimo anno sarà un percorso tanto diverso da quello di quest’anno. Sarà molto duro, con 5.000 metri di dislivello previsti. Bisogna ancora vedere bene i dettagli del tracciato definitivo, ma se sarà confermato il percorso che si è visto negli ultimi anni alla Grand Raid BCVS, l’ultima salita prevede un tratto che devi per forza fare a piedi.
Questo imporrà una preparazione ancora più impegnativa e su misura per l’evento. Sicuramente gli scalatori saranno favoriti
».

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L’arrivo in parata di Samuele Porro e Fabian Rabensteiner alla Dolomiti Superbike (Credits: YAK Agency)

Il prossimo, però, sarà un anno molto particolare per Rabensteiner che saluterà il Wilier Vittoria Factory Team: «Prossimamente arriverà anche l’ufficialità della nuova squadra. Posso però dire che sono molto contento e motivato di iniziare questa nuova avventura. Sarà un passaggio importante, anche per il momento della carriera che sto vivendo. Le sensazioni sono buone».

In questi ultimi anni il legame che si è formato tra Fabian e il suo amico e compagno di squadra Samuele Porro è stato qualcosa di speciale per i due bikers. Dalla prossima stagione, però, il duo dovrà separarsi, visto che le strade dei due azzurri hanno scelte strade diverse: «Correre spalla a spalla con Samuele è stato bellissimo e non poterlo più fare sarà un grande peccato. Ormai ci conosciamo a memoria, l’uno sa in ogni istante della gara cosa pensa e cosa vuole fare l’altro. Questo è sicuramente un bel vantaggio quando corri le gare a tappe di coppia. Però è giusto che ognuno faccio ciò che è meglio per la sua carriera. Nuovi team, nuovi compagni e tutto ciò che di diverso che ci proporranno nelle nostre prossime avventure saranno novità importanti che ci permetteranno di crescere e diventare entrambi ancora più forti. Sicuramente mi mancherà la sua precisione maniacale e il suo scrupoloso modo di preparare le gare. Samuele ha una testa che ho visto in pochissimi nei miei tanti anni di carriera nel circuito».