Uscite in mtb: i tools che non possono mancare per riparazioni di “fortuna”

tools e forature
Un concorrente alla Gran Fondo Via del Sale di Limone Piemonte, arrivato al traguardo con la ruota posteriore a terra.
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Oggi parliamo di strumenti indispensabili, di tools. Ogni uscita in mountain bike, anche quella giudicata più “facile”, può nascondere qualche insidia. Forature, problemi meccanici e situazioni impreviste di ogni tipo sono sempre dietro l’angolo quando si tratta di ciclismo fuoristrada: la cosa importante è avere l’equipaggiamento giusto durante il proprio giro, così da riparare i danni e ripartire.

Con i “tools” adatti, infatti, sarà molto più semplice fronteggiare gli eventuali problemi e riuscire a tornare a casa senza chiamare amici e familiari per farsi recuperare chissà dove con un passaggio in macchina; o fronteggiare l’odissea del tornare ore e ore più tardi del termine prefissato, dopo aver lottato contro una bici non funzionante.
Cosa scegliere, quindi, a supporto del prossimo giro in mountain bike? Ecco alcuni suggerimenti…

La camera d’aria di scorta, un grande classico

Un grande classico tra i tools è, senza dubbio, la camera d’aria di scorta. Le forature sono all’ordine del giorno nell’off-road: una camera d’aria è il salvagente più iconico in questi casi. Bisognerà rimuovere il copertone e inserirla al suo interno, al posto di quella forata in precedenza, o semplicemente svitare la valvola tubeless per far passare quella della nuova camera.
A proposito, togliere il copertone potrebbe non essere un’operazione agevole senza l’utilizzo del “caccia-gomme” o “cava-fascioni”, questo non è altro che un semplice listello di plastica rigido, utile a facilitare situazioni di questo tipo, per la rimozione o l’inserimento della gomma sul cerchio.

A questo punto non resta che gonfiare lo pneumatico. Contare sulla propria capacità polmonare non è la scelta più indicata, infatti è meglio fare affidamento sulle diffusissime “mini-pompe”, manuali o elettriche; oppure sulla cara vecchia bomboletta di Co2, un oggetto per il quale, però, è necessario avere con sé anche l’adattatore per la valvola della ruota.

Liquido, schiuma, vermicelli e nastro isolante

Sempre in tema forature, parliamo del cosiddetto “fast”. Non è altro che un contenitore cilindrico tascabile di Co2 e liquido sigillante combinati insieme, immediato e facile da usare: basta, infatti, aprirlo e inserirlo direttamente sulla valvola della ruota per permettere al contenuto di agire verso l’interno della gomma. Come funziona? Come un normale liquido anti-foratura: il contenuto andrà in breve tempo a sigillare la perdita d’aria, permettendovi di ripartire. Assicuratevi, perciò, che non sia un foro o un taglio eccessivamente grande in modo da garantirne la riparazione, altrimenti il fluido fuoriuscirà senza aiutarvi a risolvere l’inghippo.

Se, invece, si tratta di un danno per cui non potete fare affidamento sul fast sopra menzionato, un altro metodo di rimedio consiste nell’uso dei “vermicelli”: così chiamati per la loro forma che ricorda – effettivamente – quella di un verme. Sono delle vere e proprie strisce fibrose di gomma butilica da inserire nel foro del copertone, utilizzando gli appositi applicatori, per bloccare in modo permanente la fuoriuscita dell’aria. Sono progettati, appunto, per permettere di continuare ad utilizzare la gomma anche dopo la riparazione: basterà riportarla alla giusta pressione ed il gioco è fatto.

Per chi preferisce, invece, metodiche più “hardcore”, c’è sempre l’intramontabile nastro isolante: avvolgerlo intorno al cerchio passando sulla foratura, in assenza di altre soluzioni, garantisce di terminare il giro programmato. Certo, una scelta poco ortodossa, ma è pur sempre meglio che proseguire a piedi.

Smagliacatena e multiattrezzo: i tools in caso di emergenza…

Lo smaglia-catena. Che sia per l’usura, per l’eccessiva potenza nelle gambe data dalle nostre doti naturali, o per punizione divina, c’è la possibilità che possa rompersi la catena della bici proprio nel bel mezzo della nostra pedalata. Cosa fare in questi casi? Basta rimuovere la “maglia” rotta con lo smaglia-catena e ricongiungere le due estremità. Un tools indispensabile. Pronti a ripartire!

Multi-tool. Per un “ventaglio” di soluzioni a portata di mano, è sempre utile avere un multi-tool in tasca. Ce ne sono di tutti i tipi: da una semplice raccolta di alcune brugole, utili ad serrare viti che improvvisamente si sono mollate (al manubrio, al cambio, o persino alle tacchette dei vostri scarpini); fino a oggetti più completi e dotati anche del suddetto smaglia catena, forbici o cutter generici, che possono tornare utili per riparazioni di fortuna alle parti meccaniche della bici, ma anche per problematiche di vario altro genere, come il classico ramo impigliato nella cassetta pignoni.

A questo punto non sai dove riporre tutta questa “officina mobile”? Ci sono svariate soluzioni: dalla diffusissima borsa sottosella, sul mercato in tutte le forme e dimensioni; passando per il classico zainetto; oppure “nastrando” oggetti come fast o bombolette di Co2 direttamente sul telaio o tubo sella della bici, una scelta anti-estetica per gli amanti della pulizia visiva della bicicletta, ma ugualmente efficace.