Dopo due tappe del NEOM Titan Desert, esattamente metà del percorso, in testa alle classifiche generali maschili e femminile troviamo due dei favoriti della vigilia. Tessa Kortekaas per le donne e Luis Leon Sanchez per gli uomini.
NEOM Titan Desert, Kortekaas si conferma ingiocabile per tutte le avversarie
La ciclista olandese si conferma una specialista della competizione, completando le prime due tappe con prestazioni di cui solo lei è capace. Arrivata come prima donna e decima in assoluto nella giornata di ieri, ha praticamente suggellato la sua quinta vittoria nelle gare Titan Desert. Tutto questo, peraltro, nella stessa tappa che lo scorso anno ha messo fine alla sua impeccabile prestazione nella Titan World Series e l’ha costretta al ritiro.
La biker della Cannondale ISB Sport ha avuto quel momento ben presente nella sua testa. Quel dolore, quella frustrazione, quella paura sono stati il motore che l’ha incoraggiata a continuare a spingere. Oltre 100 sono i chilometri che l’olandese ha percorso stringendo i denti e lasciandosi alle spalle 240 ciclisti, uomini e donne, che non hanno potuto neanche competere con l’uragano che indossa la maglia blu di leader. Gli ultimi 20 chilometri li ha pedalati in solitaria, attraversando deserto e sabbia fino al traguardo. La sua prima inseguitrice, Pilar Fernandez, è arrivata a più di un’ora di distanza. Kortekaas è a meno di 150 chilometri dal rendere la sua leggenda nella Titan World Series ancora più grande.
Sanchez alza l’asticella
Anche Luis León Sánchez, secondo classificato dello scorso anno, non deluso le attese. Il 40enne iberico ha condotto la corsa fin dalle prime pedalate, arrivando al traguardo in solitaria e con apparente tranquillità. A differenza della prima tapa, dove alcuni problemi meccanici dovuti al terreno sconnesso della tappa, lo hanno costretto a perdere le ruote dei primi e arrivare con circa un minuto di ritardo. Nella frazione di ieri, lo spagnolo, una volta superato il tratto difficile da percorrere, ha deciso di “imitare Pogačar” (come detto scherzando dallo stesso Luis al traguardo) attaccando a 70 km dall’arrivo.
Grazie a questa azione, Sanchez ha raccolto un distacco di oltre 10 minuti da tutti gli favoriti della classifica generale. Solo Oriol Colomé, vincitore della prima tappa e maglia rossa fino a ieri, e Haimar Zubeldia sono riusciti a mantenere il margine sui 10 minuti. L’ex corridore su strada è sempre più vicino alla sua seconda vittoria in una competizione della Titan World Series dell’anno, dopo quella ottenuta in Marocco.
Le parole dei protagonisti della seconda tappa della NEOM Titan Desert
Luis Leon Sanchez: «Sono stato diverse volte in questo e in altri Titan Desert e ogni volta mi sento più a mio agio. Oggi il percorso non era semplice e mi sono anche perso, ma fa parte del gioco. Alla fine questo problema non ha avuto grande impatto e sono riuscito a vincere la prova».
Tessa Kortekaas: «Il ricordo di ciò che è successo un anno fa mi ha incoraggiato a continuare a impegnarmi sempre di più. Mi sentivo benissimo e so che adesso sono un giorno più vicina a fare la storia».
La storia del giorno: il gigante Max Gawn
Ogni mattina, quando i ciclisti si preparano per la partenza della tappa, è possibile riconoscerne alcuni. Figure che si distinguono dalle altre per qualche particolarità o un certo gesto familiare. Anche se nessuno di loro è più inconfondibile all’alba saudita di Max Gawn.
Gawn si distingue per i suoi due metri e otto centimetri di altezza. Un faro in un mare di ciclisti, amatori e professionisti, che sembrano piccoli accanto a lui. Per alcuni, il nome di Max Gawn è quello di una vera leggenda del suo sport. ‘Gawny’ è una delle grandi stelle del football australiano degli ultimi anni. È stato sette volte All-Australian e Giocatore dell’anno nella sua disciplina nel 2018.
«Amo il ciclismo, anche se di solito non mi avventuro molto nello sterrato. Faccio più ciclismo su strada che in montagna», spiega il colosso trentaduenne. «Amo l’avventura e non ho molte occasioni di partecipare a gare come questa, quindi quando si presentano mi chiedo sempre: ‘Perché no?»
Per Gawn due cose spiccano rispetto a tutto ciò che ha sperimentato finora nel NEOM Titan Desert Saudi Arabia: «Il paesaggio e il cibo. Mangio meglio che in molti ristoranti di lusso». Due motivi per essere qui e ripetere l’esperienza un altro anno: «Vedremo quanta sabbia è rimasta, ma direi quasi di contarmi nel 2025. Quasi…».