Tom Pidcock il più poliedrico dei biker (che lascerà la Ineos, leggi qui la notizia), pedala da anni in Mtb con una bici equipaggiata con cassetta posteriore 10-45. Un dettaglio che abbiamo scoperto recentemente, analizzando le Pinarello “olimpiche”. Una configurazione che, pur non essendo innovativa in senso stretto, sta diventando sempre più rara nelle biciclette da gara moderne. Gare dominate invece da soluzioni con gamme di pignoni più ampie.
Per i meno esperti, il pacco pignoni 10-45 presenta 10 denti sul pignone più piccolo e 45 denti su quello più grande, offrendo un “ventaglio” di rapporti più “stretto” rispetto ai più diffusi 10-51, 11-52 o 10-52 (“prerogativa” Sram) etc. Queste ultime cassette, infatti, offrono una scala più ampia (ideale per affrontare le salite più ripide), ma presentano anche un “salto” relativamente grande tra alcuni rapporti.
Con il 10-45, maggiore precisione di cambiata
Un aspetto che può influire sulla percezione di cadenza “ideale” e rendere magari, in situazioni particolarmente estreme, la cambiata meno fluida. Il 10-45, invece, avendo una gamma più contenuta ma più regolare riduce il rischio di “salti” troppo marcati tra i rapporti. Probabilmente Pidcock lo preferisce, anche per via della maggiore consistenza e precisione su terreni tecnici. Allargando il discorso, la scelta del 10-45 da parte di Pidcock invita inoltre a riflettere su come molti atleti preferiscano soluzioni più semplici di quelle spinte dal mercato attuale.
La scelta di questa configurazione, nel caso del fuoriclasse britannico, potrebbe essere legata anche alla sua esperienza stradistica e crossistica. Discipline dove le biciclette sono equipaggiate con pacchi pignoni più contenuti e dove la velocità di cambiata e la leggerezza del sistema sono cruciali. In Mtb, il 10-45 è perfetto per terreni misti, affrontati a forti velocità. Per Tom Pidcock, l’assenza di pignoni più grandi non è certamente un problema.
In conclusione, un ultimo spunto: la scelta del 10–45 da parte di Tom Pidcock non è solo un dettaglio tecnico, ma un chiaro segno della visione globale, che richiede sì progresso, ma anche buona-sacrosanta possibilità di personalizzazione. E voi? Cosa ne pensate?