Nadir Colledani: «Con Mondraker per conquistare il mio primo podio in Coppa del Mondo»

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Nadir Colledani in azione con la nuova maglia
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La fine di un quadriennio olimpico segna sempre un momento di svolta nella carriera di uno sportivo. Per Nadir Colledani, il 2025 sarà un anno cruciale: dopo una stagione positiva ma segnata da problemi fisici, il friulano punta a grandi traguardi. A ottobre ha scelto di operarsi alla spalla dolorante e di cambiare squadra, firmando con la nuova formazione targata Mondraker. L’obiettivo immediato è il primo podio in Coppa del Mondo, mentre il sogno a lungo termine resta la partecipazione alle Olimpiadi di Los Angeles 2028.

Parlaci di questa nuova avventura con Mondraker.

«È un progetto completamente nuovo e molto stimolante. Non ha nulla a che vedere con la precedente formazione di cross country sponsorizzata da Mondraker, che peraltro non era nemmeno un team factory. L’azienda aveva già una squadra di downhill, da cui quest’anno è nato il reparto cross country e di cui faccio parte. Abbiamo qualche sponsor differente, ma condividiamo lo stesso brand, maglia e colori».

Cosa ti ha spinto a fare questa scelta?

«Già a inizio dello scorso anno avevo deciso di cambiare squadra a fine contratto. Volevo tornare in un team factory e a settembre ho iniziato a valutare diverse opzioni. A ottobre ho raggiunto l’accordo con Mondraker. La trattativa è stata semplice, anche perché il manager del team è Sergio Mantecón, che conosco bene fin dai tempi in cui correvamo insieme in MMR. Questo rende l’ambiente familiare per me».

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Nadir Colledani, al rientro alle corse dopo l’operazione alla spalla

Colledani sottolinea la solidità della nuova squadra: «È un team internazionale con atleti di diversi paesi: Sebastian (Fini) è danese, Mona (Mitterwallner) e Tamara (Wiedmann) austriache, mentre lo staff è un mix di spagnoli e italiani. Inoltre, abbiamo l’esperienza di Benjamin Willeit, ex manager di Specialized, che ha vinto tutto a tutti i livelli. In pochi giorni ho già imparato molto da lui e da Sergio. Il loro metodo di lavoro è di altissimo livello e mi sta dando nuovi stimoli per migliorare».

Come è andata la preparazione invernale?

«Molto bene. Ho iniziato lavorando da solo per recuperare dall’intervento, poi tra gennaio e febbraio ho trascorso un mese con il team in Spagna. È stato un periodo intenso: oltre agli allenamenti, ci siamo dedicati alle foto, alla conoscenza reciproca e ai test tecnici».

Sempre in Spagna sono arrivate le prime gare della stagione.

«Sì. Ho dovuto saltare la prova di La Nuncia perché stavo ancora recuperando dall’operazione alla spalla, effettuata il 30 ottobre. Era un problema che mi portavo avanti da anni e non era più sostenibile. Ho debuttato a Chelva, poi ho corso a Banyoles prima di tornare in Italia per la gara degli Internazionali a San Zeno. In questa fase non contano i risultati, ma le sensazioni: e quelle sono state positive».

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Nadir Colledani, sporco di fango, in azione agli Internazionali d’Italia Series

Un ritardo di condizione, che però può avere anche dei vantaggi con una stagione sempre più piena e lunga?

«Dopo averne parlato con il team, abbiamo deciso che questo era l’anno giusto per fare l’operazione. La spalla mi usciva spesso, anche nelle situazioni più banali. Non potevo più affrontare una gara o un ritiro senza la paura che una caduta mi avrebbe costretto a fare tre settimane di riabilitazione. Con la squadra abbiamo quindi pianificato la stagione in modo da partire piano nelle prime uscite, ma puntando ad avere due picchi di forma: uno a giugno e uno tra agosto e settembre, quando ci saranno le tappe di Coppa più adatte a me e i Mondiali di Crans-Montana. Un appuntamento a cui tengo moltissimo e dove voglio arrivare al 100% della condizione fisica e mentale».

Quali sono i tuoi obiettivi per il 2025?

«Prima di tutto, recuperare al meglio e arrivare in piena forma per gli appuntamenti chiave: Coppa del Mondo, Mondiali, Europei e Campionati Nazionali. Con un calendario così fitto, è fondamentale gestire bene la preparazione. Voglio migliorare il sesto posto a Crans-Montana dell’anno scorso e puntare più in alto».

Pensi a una top five?

«Voglio di più: il mio obiettivo è il primo podio in Coppa del Mondo nella categoria Elite. L’anno scorso ho sacrificato parte della stagione per accumulare punti e migliorare la mia posizione di partenza in griglia. Ora partirò più avanti e questo mi darà un gran vantaggio. Il primo step è migliorare il sesto posto dello scorso anno e ottenere una top five, ma il vero traguardo è il podio. La mancata qualificazione olimpica mi ha dato ulteriore motivazione per iniziare al meglio il nuovo quadriennio».

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Nadir Colledani in maglia azzurra ai Mondiali di cross country 2023 a Glasgow (credit: Ross Bell)

Rimanendo in tema Olimpiadi, pensi già a Los Angeles 2028?

«Assolutamente sì. Non qualificarmi per Parigi è stato difficile da accettare, soprattutto perché volevo riscattare la brutta esperienza di Tokyo. Ma questa delusione mi ha dato ancora più stimoli. So che molti atleti migliorano dopo i 30 anni, quindi non mi arrendo. Questa potrebbe essere la mia ultima grande occasione e voglio giocarmela al massimo».

Come ti trovi con la nuova MTB?

«Mi sono adattato rapidamente. Ho mantenuto gran parte dei miei sponsor tecnici, quindi non ho dovuto stravolgere l’assetto. Inoltre, il telaio Mondraker si adatta meglio alla mia altezza rispetto al Santa Cruz: ha un attacco più corto, che rende la posizione in sella perfetta per me. Il feeling è ottimo e, nonostante l’operazione, l’adattamento è stato naturale».