
Il bel tempo è finalmente arrivato! Le incessanti e copiose piogge di questo ultimo periodo sembrano essere, ormai, un lontano ricordo. Certo, il fango può diventare un’incognita divertente per i bikers, un’occasione per affinare la tecnica di guida. Ci sono momenti in cui la mountain-bike consente persino di uscire sotto qualche goccia acqua, riparandosi nel bosco. Ma quando è “troppo”, diventa solo un rischio inutile.
Eppure, durante questo inverno, il meteo è stato davvero inclemente. Infatti, gran parte del territorio italiano ha subito frane e smottamenti: molti dei quali anche considerevoli. Tutto ciò, inevitabilmente, ha segnato negativamente anche le prime gare della stagione: il maltempo, il fango e i percorsi in condizioni “limite” sono stati il tema di questa prima parte del 2025.
Anche se il meteo si è mitigato, i trails risentono ancora gli effetti delle abbondanti piogge. Il terreno si sta via via asciugando, almeno superficialemente, ma in profondità è colmo d’acqua. Per i trail-builders, i costruttori e manutentori dei sentieri, il lavoro di pulizia e ripristino si fa sempre più duro. I problemi principali si riscontrano alle pendici delle montagne, persino di quelle più piccole. Infatti, mentre le zone più alte sono “protette” dalla loro posizione soprelevata, quelle più in basso vengono solcate dallo scorrere dell’acqua verso la valle. Qui, essa si accumula e porta, nei casi peggiori, allo straripare dei fiumi limitrofi, o allo smottamento di qualche pendio.

Se la bella stagione invoglia a inforcare la mountain-bike ed andare a girare, dall’altra parte c’è una sentieristica da rispettare, fiaccata dalle intemperie. Non tutte le zone geografiche si “asciugano” alla stessa velocità: l’esposizione e le caratteristiche del territorio giocano un ruolo fondamentale. Nel caso sfortunato, poi, in cui il trail sia da ricostruire c’è da fare i conti con un terreno “nuovo” e fragile, che avrà bisogno di assestarsi e compattarsi. In queste situazioni, il passaggio delle bici aiuta ad assodare la superficie, ma si dovrà prestare la dovuta attenzione.
Per facilitare il lavoro dei trail-builders, su un sentiero “ricostruito” o persino nuovo, anzitutto è bene moderare la velocità. Le brusche frenate rischiano di solcare il suolo in modo eccessivo, compromettendo il faticoso lavoro di compattamento. In secondo luogo è meglio non fidarsi troppo delle sponde “fresche”: gli appoggi potrebbero cedere, provocando il rischio di una possibile caduta. Infine, è meglio non percorrere un nuovo trail quando il terreno è bagnato: il meteo avverso rende il suolo più friabile e il passaggio della mtb non può che peggiorare le cose.
Insomma, è arrivato il momento di divertirsi in maglietta e pantaloncini corti, ma con un occhio di riguardo per chi pulisce i sentieri… almeno per qualche settimana ancora!