Tokyo 2020 / I tecnici olandesi smentiscono Van der Poel: «Gli abbiamo detto prima del via che la passerella non c’era più»

La rovinosa caduta di Van der Poel sul Sakura Drop a Tokyo 2020
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Una telenovela senza fine quella di Mathieu Van der Poel a Tokyo 2020. Adesso, l’Olandese Volante, si scaglia anche contro il suo team con parole al vetriolo che però sono un clamoroso autogol e conferma, una volta per tutte, la sua totale impreparazione e sufficienza nell’affrontare l’appuntamento olimpico. Se è vero che la personalità non nasce da leader solitari, ma dalla forza del gruppo e dalla consapevolezza di avere conoscenze condivisione e cioè dalla sensazione di essere squadra, tutto questo nel caso Van der Poel non c’è stato.

Van der Poel, il caso passerella a Tokyo 2020 divampa: il team lo smentisce

«Non sapevo che non ci fosse la passerella. Mi avevano solo detto che l’avevano tolta quando sullo stesso percorso si era disputato il test-event, ma non che non ci sarebbe stata anche durante la nostra gara»: queste le parole di uno sconcertato Van der Poel, costretto al ritiro e poi trasportato in ospedale, dove dagli esami non sono emerse fratture.

Che dire: nemmeno la Cassandra delle Cassandre avrebbe potuto ipotizzare una caduta così strana, un crollo così verticale che, purtroppo per MVDP, trova anche la netta opposizione dei tecnici oranje: «Ne avevamo parlato parecchie volte nel corso della settimana e ne abbiamo parlato anche la mattina stessa della gara», ha dichiarato Gerben de Knegt, responsabile tecnico della nazionale olandese.

Tesi confermata anche da Milan Vader, compagno di Mathieu che, tra l’altro, è stato protagonista di un’ottima gara, conclusa in piena Top Ten al decimo posto assoluto. Rientreranno nei ranghi ora questi equilibri precari all’interno dell’entourage neerlandese? Di certo c’è che Van der Poel ha gettato all’aria l’appuntamento cruciale della sua stagione, per il quale aveva rinunciato a tutto il resto. Un finale degno di un “giallo” di Simenon. Che proprio nella patria della maglia gialla, a Parigi, proporrà al nipote di Poulidor una nuova occasione a cinque cerchi. Magari arrivando più preparato al giorno prima degli esami.