Italia, eccellenza organizzativa: questa si che è una medaglia d’Oro!

La foto finale di chi ha organizzato o collaborato, al termine del Mondiale in Val di Sole (Foto. Val di Sole Bike Land)
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L’Italia nel 2021 ha dimostrato al mondo intero dell’eccellenza organizzativa che detiene. Gli eventi internazionali che si sono susseguiti non solo hanno avuto un seguito mondiale, ma sono stati elogiati da tutti gli atleti e i tifosi del mondo. L’ultimo in ordine di tempo è stata la Coppa del Mondo di Ciclocross in Val di Sole. Una prova atipica sulla neve, piena di insidie organizzative e non solo. Un evento riuscito e spettacolare che è andato a chiudere un anno d’Oro per l’Italia nell’organizzazione di eventi.

Dalla Val di Sole all’Isola d’Elba nel segno dell’arcobaleno

La scia di vittorie è iniziata con la sfida mondiale “Last minute” su strada a Imola del 2020. Il 2021 è iniziato con l’XCO internazionale a Capoliveri, i Mondiali Mtb in Val di Sole, gli Europei Strada in Trentino, i Mondiali Marathon nuovamente alla Capoliveri Legend Cup, i mondiali Marathon Master al Ciocco e infine la Coppa del Mondo di Ciclocross a Vermiglio.

L’Italia in questo anno nero di Covid ha dimostrato al mondo intero di avere squadre altamente professionali e qualificate nella realizzazione di eventi internazionali. Gli stessi atleti si sentono a loro agio quando vengono a correre in Italia, supportati anche dal calore dei tifosi appassionati.

Proprio le parole di Nino Schurter dopo la vittoria Mondiale in Val di Sole è dedicata ai tifosi che a suo dire “Gli hanno messo le ali” durante la gara…

Organizzare un evento internazionale richiede anni di lavoro e… soldi

Una sfida tutt’altro che semplice. Un evento è fatto infatti non solo di budget economici che ricordiamo, sono tutt’altro scontati anche in campo internazionale, ma anche di mesi e mesi di progettazione e di tante persone. Volontari, coordinatori, sicurezza e competenze. I tracciatori, gli addetti stampa, i responsabili logistici e i direttori tecnici, non sono figure facili da trovare. Mestieri che molti addetti fanno solo per tempo libero o freelance ma con enormi responsabilità. Il mondiale Val di Sole ha visto sul campo oltre 400 volontari reclutati anche tramite adesione libera ma tutti con ruoli fondamentali nella corretta gestione del pubblico.

Folla in delirio sul tracciato XCO in Val di Sole. Ogni metro del tracciato era bandellato e sorvegliato dal personale di servizio

L’organizzatore: un “mestiere” pieno di responsabilità

Gli organizzatori di professione sono pochi. Alcuni (soprattutto nel mondo amatoriale) lo sono per mera passione, trovando il tempo sottratto alle ore libere della giornata. Nonostante questo però, il ruolo dell’organizzatore è costellato di responsabilità sia civili che penali. Cavilli burocratici che spesso demordono anche le passioni più sfrenate. Il Covid, non ha fatto nient’altro che accentuare questo rischio con tutti i problemi sanitari connessi ad un grande evento. In Val di Sole sono state decine di migliaia gli spettatori da controllare.

La Federazione supporta abbastanza chi ha voglia di organizzare?

Le regole federali e internazionali per organizzare un evento professionistico a norma sono tantissime, il che obbliga gli organizzatori ad assumere letteralmente personale, quando i volontari non bastano. Norme che per quanto riguarda la Mountain Bike, rimangono tali anche per gli eventi amatoriali dove sono presenti categorie professionistiche. Difficile dire se tutte le norme sono necessarie in tutti gli eventi. Fatto sta che il livello organizzativo nelle prove internazionali e amatoriali si è alzato notevolmente. Si sono alzati i costi, sono aumentate le responsabilità e i rischi, ma ancora oggi, anche in Italia gli organizzatori sono una specie rara che manda avanti un intero indotto economico e che andrebbe tutelata come una razza in via di estinzione…