Il programma di Pidcock: «Ciclocross, Mtb in Spagna, le Ardenne e poi i Giochi»

Tom Pidcock impenna sul traguardo di Albstadt (foto: Ineos Grenadiers/Michal Cerveny). Foto d'archivio
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Iniziano ad essere sempre più chiari i programmi di Tom Pidcock in vista della prossima stagione. Già organizzare insieme ciclocross, mtb e strada nel calendario non è semplice, nell’anno olimpico sembra davvero impossibile. Proprio per questo il calendario dell’inglese è uno dei temi caldi del momento che riguarda, appunto, tutte e tre le discipline. La prima domanda che accompagna i piani di Pidcock è: ma il ciclocross? La risposta l’ha fornita direttamente la Ineos Grenadiers con un post su Instagram: 10 gare e niente mondiale. Per la precisione il calendario dell’inglese partirà il 16 dicembre con la gara di Herentals, poi quella di Namur il giorno dopo e il gran finale, il 21 gennaio, nella tappa di Coppa del mondo di Benidorm, in Spagna. Un programma corto e senza troppe pretese: «Quest’anno, se Tom riuscirà a battere almeno una volta Wout van Aert e Mathieu van der Poel, sarà già un successo», ha detto il suo DS. La scelta di non correre la prova iridata non è andata giù a molti ma sembra oramai certa, d’altronde nell’anno olimpico qualche rinuncia era da prevedere.

Dopo la stagione ciclocrossistica, seppur breve, Pidcock si concentrerà puramente sulla preparazione per le olimpiadi di mountain bike. Dopo il successo di Tokyo 2020 l’obiettivo dell’inglese è ripetersi, anche se il livello sarà altissimo, probabilmente anche maggiore rispetto a quello dell’olimpiade giapponese. «Per un britannico il titolo olimpico vale tantissimo», lo ha ammesso Kurt Bogaerts, direttore sportivo dell’Ineos Grenadiers, e proprio per questo l’inglese non affinerà solo la sua condizione ma anche il suo mezzo. Tom testerà una serie di materiali in vista della rassegna olimpica. D’altronde l’inglese si era già divertito negli anni scorsi a progettare la sua bici con il team di Pinarello che, prima dell’arrivo dell’inglese, non si era mai interessata al mondo della mountain bike.

Nel frattempo dovrebbe pure correre diverse gare in mtb, proprio in Spagna, anche se ancora non si sa esattamente quali e quante. Se van der Poel ha il problema dei punti UCI in vista delle Olimpiadi, lo stesso non vale per Pidcock che ne ha già accumulati tanti l’anno scorso in Coppa del mondo e al mondiale. Per questo una massiccia presenza dell’inglese, nonché campione del mondo, in Cdm di quest’anno è tutt’altro che scontata, anzi. Il suo dichiarato obiettivo sono le classiche delle Ardenne: Amstel Gold Race, Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi. Partecipare a queste tre gare significa saltare sicuramente le prime due tappe di Cdm, quelle brasiliane. Poi ne rimangono tre: Nove Mesto, Val di Sole e Crans-Montana. Poi per Pidcock ci sarà il Tour de France ed a quel punto la mtb potrà essere solo l’ultimo dei suoi pensieri. Tra le tre tappe solo quella di Nove Mesto gli potrà regalare punti UCI per il ranking in vista delle Olimpiadi, poi sarà troppo tardi, un percorso su cui ha già vinto l’anno scorso ed in cui potremmo forse rivederlo quest’anno.

Le certezze però ancora non ci sono, le intenzioni di Tom sono chiare: correre il Tour de France per far contenta la squadra, correre la gara olimpica in Mtb per far contenta la nazione e poi, se le gambe lo consentiranno e se lo sarà meritato, prendere parte anche alla gara olimpica su strada. Se per inseguire una medaglia o soltanto per aiutare i suoi compagni sarà la strada a dirlo. L’unica cosa certa è che il programma di Pidcock è ambizioso, l’inglese sarà all’altezza delle sue aspettative?