La Canyon Lux è uno dei pochi modelli ad essere rimasto fedele alla concezione di full suspended da Cross Country con 100 millimetri di travel. Basta dare uno sguardo alla starting list di Coppa del Mondo e tutto è più chiaro: ormai pressocché tutte le bici da XC, comprese quelle dei pro’, vengono allestite con sospensioni da 120 millimetri, che appaiono imprescindibili per i moderni e spettacolari tracciati di Cross Country.
Evidentemente però per tutti così non è, e la realtà è un’altra: gli atleti equipaggiati da Canyon, pur avendo a disposizione il nuovo e performante modello “Trail” con escursione maggiorata, continuano a preferire per le competizioni l’ormai comprovata Lux “World Cup”.
I risultati, anche in questo avvio di 2024, non sono affatto male, con addirittura una doppietta nell’XCC di apertura a Mairiporã, siglata rispettivamente da Gaze e Schwarzbauer (“compagni di brand”, non di team) in un percorso tutt’altro che banale.
A colpirci poi è stata anche la presenza di un altro elemento: il reggisella fisso. Del perché non siamo a conoscenza, probabilmente questioni di leggerezza, ma ciò che è certo è che ad oggi sono davvero in pochi a rinunciare alla comodità del telescopico, anche quando non strettamente necessario.
Tuttavia, per entrambi, evidentemente non era essenziale averlo per correre e dominare lo Short Track brasiliano. Sulla bici di Gaze era montato un Thomson in alluminio, su quella di ‘Schwarzy’ un Canyon in carbonio, entrambi con leggero off-set. I due rider adottano infatti un posizionamento piuttosto anomalo con sella molto arretrata (nel caso del tedesco, completamente), dovuto alla scelta a ribasso della taglia del telaio (L per Gaze, M per ‘Schwarzy’).
Per mantenere quote idonee alla sua altezza, oltre a ciò, il neozelandese Gaze utilizza un cockpit (da quest’anno integrato e prodotto da Canyon) davvero curioso, con inclinazione molto negativa (-25/30°) e lunghezza virtuale da ben 130 millimetri: una vera rarità nella Mtb moderna.
Anche Schwarzbauer utilizza un cockpit con inclinazione negativa, seppur con lunghezza virtuale inferiore, ad occhio di circa 80 millimetri.
Molto interessanti poi anche le scelte della rapportatura, con una corona da ben 40 denti sulla bici del campione del mondo (equipaggiata con Shimano XTR, trasmissione e comparto freni) e una più probabile 38 sulla bici del tedesco (allestita invece con componenti Sram), vincitore della passata edizione della Coppa del Mondo XCC.
Ormai però non ci stupiamo quasi più: dalla passata stagione abbiamo iniziato a vedere plateau “monster” di questo tipo, evidentemente sempre più necessari per prove esplosive come quelle di Short Track.